Palermo - Prosegue il braccio di ferro tra governo e sindacati. Confermati gli scioperi degli statali e della scuola, in programma all'inizio di giugno. I sindacati del pubblico impiego hanno confermato lo sciopero generale del pubblico impiego del 1° giugno. Si terrà una manifestazione nazionale a Roma, coi leader di Cgil, Cisl e Uil, Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. Il comizio conclusivo si terrà a Piazza del Popolo.
Gli statali La conferma della protesta è stata decisa oggi dalla riunione unitaria delle federazioni di categoria Fp-Cgil, Fps-Cisl, Uil-Pa e Fpl-Uil, le quali si atterranno all’invito della commissione di garanzia escludendo dallo sciopero, dunque, i comuni interessati dal voto amministrativo del 27-28 maggio. I sindacati hanno inoltre deciso che dal 24 al 29 maggio si terranno in ogni capoluogo assemblee a manifestazioni regionali. Nella stessa settimana si svolgerà un’ora di "sciopero al contrario": Il personale degli uffici, cioè, lavorerà un’ora in più gratuitamente effettuando i servizi all’utenza, ma spiegando anche ai cittadini le ragioni della protesta.
Epifani: "Irritati dal governo" "È buona tradizione non parlare di scioperi se non quando si proclamano, e a quel punto farli". L’ha detto a Palermo il segretario della Cgil Guglielmo Epifani. "Finora - ha aggiunto - abbiamo due scioperi: l’1 e il 4 giugno riguardano i lavoratori pubblici e la scuola. Purtroppo la situazione non si sblocca ed è intollerabile". "Anche nel settore privato - ha concluso Epifani - ci sono situazioni che si trascinano da oltre due anni come il contratto dei giornalisti".
Bonanni: "Qualcuno cerca lo scontro, è irresponsbile" Sulla questione del contratto del pubblico impiego c’è da parte del governo "molta irresponsabilità" e "c’è qualcuno che cerca uno scontro". Lo ha detto l leader della Cisl al termine dell’incontro a Palazzo Chigi. Il governo "mi sembra molto confuso" ha continuato Bonanni, aggiungendo che "chi ha avuto la felice idea di rinviare al 28 il tavolo ha avuto un’idea geniale ed un pò provocatoria". Inoltre, ha notato, "proprio mentre oggi parliamo di produttività c’è qualcuno che ha fatto di tutto per non entrare nel merito al tavolo del pubblico impiego". "Spero che il presidente del consiglio si faccia sentire al più presto", ha concluso Bonanni.
Prodi: "Un ultimo sforzo" Serve "un ultimo sforzo di buona vollontà reciproca evitando arroccamenti ed evitando che lo sciopero sia un'arma di ricatto". Il presidente del Consiglio, Romano Prodi, in una nota interviene sul rinnovo del contratto degli statali e afferma: "Sul rinnovo del contratto degli statali il governo, attraverso i ministri competenti, ha fatto proposte concrete nel metodo e nel merito, fino ad arrivare a definire cifre e un percorso che io stesso avevo sollecitato. Ci sono problemi oggettivi che non nascono per volontà preconcette, ma lo stallo fa male sia ai lavoratori che ai sindacati. Ma soprattutto al Paese. C’è bisogno di fare un ultimo sforzo di buona volontà reciproca, proseguendo in quella concertazione che continuo a condurre in prima persona. Lo sciopero è un diritto costituzionale, ma non deve diventare arma di ricatto, così come non dobbiamo vedere arroccamenti reciproci. L’Italia ha grandi sfide di fronte e le deve affrontare in modo coeso. Non si tratta di trovare una soluzione. Si tratta piuttosto di chiudere una contrapposizione lacerante. Sono convinto di risolvere rapidamente la questione".
L'Università si ferma l'11 giugno I sindacati di Cgil, Cisl e Uil hanno annunciato la proclamazione dello sciopero del personale delle università (tecnici, amministrativi e lettori), degli enti pubblici di ricerca e del comparto dell’Alta formazione artistica e musicale per l’intera giornata del 11 giugno a causa del mancato rinnovo dei contratti nazionali di lavoro. "Da 17 mesi è scaduto il contratto nazionale - spiega una nota della Flc-Cgil - l’accordo raggiunto lo scorso 6 aprile con il Governo, che sembrava aver sbloccato la situazione e posto le condizioni per il rapido avvio delle trattative, non è stato rispettato".
Mirafiori, tute blu in sciopero contro "scaloni e scalini" I lavoratori di Mirafiori hanno scioperato oggi per le pensioni "contro scaloni e scalini".
Nello stabilimento Fiat ci sono stati cortei interni ed esterni. Fuori dalla fabbrica alcune centinaia di operai delle Meccaniche e delle Presse hanno effettuato presidi su corso Settembrini. Altri 600-700 delle Carrozzerie hanno bloccato corso Tazzoli.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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