
Avete presente il caos alla stazione centrale? Da un lato, taxi pronti, numerosi e con tariffe chiare; dall'altro, alcune persone per il pick-up Uber, come se fosse una conquista della modernità. Ma perché affidarsi a un servizio privato, peraltro tutt'altro che innovativo, quando proprio "sul lato destro" si trovano taxi regolari, verificati, a portata di mano? Ecco il capolavoro italiano: spacciare per rivoluzione quello che, nella realtà, complica la vita ai viaggiatori e penalizza il servizio pubblico.
Ai viaggiatori interessa puntualità e affidabilità. In Giappone, il Tokaido Shinkansen arriva con un ritardo medio di 1,6 minuti... alla settimana, non al giorno. Da noi? Trenitalia vede il 23% dei suoi treni ad alta velocità in ritardo nel 2023. Eppure, invece di concentrarsi sul miglioramento dei servizi, si pensa a come "rivoluzionare" l'accesso alle stazioni, magari creando nuovi disagi. Parliamo della Galleria delle Carrozze. Un tempo i taxi vi accedevano per servire chi arrivava con le valigie. Oggi? Allontanati, perché la priorità sono i negozi e i nuovi spazi per il pick-up "innovativo". E così si arriva al paradosso: persone in attesa del proprio Uber nell'apposito spazio mentre, pochi metri più in là, i taxi attendono inutilmente, pronti a offrire un servizio immediato, trasparente e a tariffe regolate. Forse chi decide queste scelte dovrebbe farsi un giro da viaggiatore vero, magari in un giorno di pioggia, per capire quanto siano poco "smart" certe decisioni di marketing. Ecco la proposta: prima si riporti al centro l'interesse dei viaggiatori e la qualità dei servizi, partendo dalla puntualità dei treni e dal valorizzare chi il trasporto lo garantisce ogni giorno: i tassisti. Perché è facile parlare di innovazione dietro una scrivania, molto più difficile è capirne davvero il senso sulla pelle di chi viaggia.
Nel frattempo, noi - tassisti - restiamo vigili, pronti a difendere la mobilità pubblica da chi scambia una pseudo moda per progresso. Del resto, magari un giorno qualcuno si accorgerà che l'innovazione vera...era semplicemente salire sul taxi parcheggiato proprio lì davanti. Ma forse, per scoprirlo, basterebbe un'altra app: InTaxi.