Paolo Scotti
da Roma
Foschi manieri e tenebrose foreste; amori fatali e agguati nellombra. Saranno pure tempi di cinismo imperante, i nostri; ma - almeno in tv - pare che il romanticismo avventuroso funzioni ancora. Ed è forse con la speranza di bissare il successo del kolossal in costume, genere Elisa di Rivombrosa, che Mediaset investe la ragguardevole cifra di 13 milioni di euro (una delle più alte, nella storia delle sue fiction) ancora una volta puntando su una grande storiona popolare, dascendenza letteraria ma opportunamente modernizzata. Così, da domani su Canale 5, per sei romantiche, travolgenti puntate, tocca a La freccia nera. Sì: proprio al romanzone medievale scritto dallo scozzese Robert Louis Stevenson, che già quarantanni fa furoreggiò in Rai grazie allappeal adolescenziale di Loretta Goggi e Aldo Reggiani, e che ora viene affidato - con palese calcolo dequivalenza - a due icone dei giovani doggi: Riccardo Scamarcio e Martina Stella.
«Quando mhanno proposto il remake de La freccia nera, ho avuto delle perplessità - ammette il regista, Fabrizio Costa - Difficile pensare che quel vecchio romanzo potesse interessare un pubblico che, nelle fiction, è ormai abituato al realismo quotidiano o alle biografie eccellenti. Perdippiù, 40 anni fa Anton Giulio Majano ne aveva già fatto un campione di entusiasmi popolari. Poi ho pensato che avrebbe potuto essere un film di cappa e spada; il che, per un regista, è sempre un bel gioco. E alla fine, leggendo il libero adattamento che ne era stato fatto, ho scoperto che lavventura di questi due ragazzi coinvolti loro malgrado in una guerra sanguinosa, ripete in abiti medievali il punto di vista di molti giovani d'oggi. Meglio della guerra è fare la pace». Tirolo, anno di grazia 1450. È imminente uno scontro tra i principi locali fedeli al Papa, guidati dal vescovo di Bressanone, e quelli asserviti agli Asburgo, sotto le insegne di Raniero di Rottemburg. Tra le file di questi ultimi milita il giovane Marco di Monteforte (Scamarcio), il quale, per complicati intrecci dinastici, potrà venire in possesso del feudo di Fanes solo costringendo la giovane orfana Giovanna (la Stella) a sposare il suo signore. Decisa a resistere alle pressioni altrui, e forte dellabilità che possiede nel tiro con larco, la fanciulla si taglia i capelli, si veste da uomo e, sotto il nome di Luca di Torrealta, si arruola come un soldataccio qualunque. Come possa il giovane Marco scambiare la curvilinea ragazza per un pari sesso, è uno di quei misteri fatti apposta per appassionare i fan delle inverosimiglianze romantiche.
«Ma io mi sono molto divertita, a recitare nel ruolo di uomo e di donna - garantisce la Stella (perché è ovvio che alla fine il giovanotto apre gli occhi e fulmineo sinvaghisce del «soldataccio») - E molto mè piaciuto il percorso piscologico di questa ragazza, che grazie al suo coraggio aiuta anche Marco a diventare grande». Presto lattrice impersonerà il ruolo di una cantante ispirato a Patty Pravo in Piper, fiction sulla Roma degli anni 60. Cambiata dunque dambientazione, dallInghilterra allItalia del nord, e soprattutto attualizzata nei temi (si dà più risalto, qui, allo scontro generazionale fra gli adulti che si fanno la guerra e i giovani che vorrebbero fare lamore) la nuova Freccia nera ha convinto anche il suo autentico divo. Quel Riccardo Scamarcio che, attualmente impegnato sul set di Ho voglia di te con Laura Chiatti, dopo Romanzo criminale è diventato il divo del pubblico femminile.
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