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Stilisti giovani? Confinati negli orari più scomodi

MilanoDal 31enne Marco De Vincenzo al 34enne Francesco Scognamiglio. I giovani che hanno sfilato in questi giorni sono tanti. Fra di loro, molte storie e molti percorsi diversi. Se De Vincenzo, in passerella ieri con una collezione molto femminile di ispirazione anni ’40 in cui non mancava il parka rivisitato, è stato lanciato dalla fucina di Vogue (dopo anni di gavetta da Fendi accessori), Scognamiglio ha già alle spalle dieci anni di duro lavoro. Con il marchio che porta il suo nome, ha persino vestito star come Madonna e Lady Gaga, ma pur sempre giovane è. Lui ha sfilato sabato sera con una collezione di ricerca, ispirata all’antico simbolo del pesce (emblema di potere e positività), rievocato persino sulle sue famose bluse bianche, rese fluide grazie a «sfoglie» di organza simili a squame. Sabato sera ha sfilato anche Gabriele Colangelo, talento 30enne lanciato qualche anno fa da Who’s On Next, incantando tutti con creazioni ispirate al fenomeno dell’erosione, capi di ricerca fatti di tessuti come lane e chiffon intrecciati fra loro per creare effetti di chiaroscuro, e bellissime pellicce in visone scamosciato informali e molto eleganti.
Largo ai giovani, dunque, in questa fashion week. Ma non troppo. La settimana è infatti partita con molte passerelle under 30, quelle di Next Generation e New Upcoming Designer - i primi appena usciti dal concorso della Camera, i secondi lanciati dall’Incubatore del Comune di qualche anno fa - ma i nuovi talenti, posizionati nel giorno più debole del calendario, sono stati snobbati da molta stampa. Che si è persa, fra le altre, le interessanti collezioni di Mauro Gasperi, fatte di maglia lavorata a nido d’ape tridimensionale, e i capi spalla rivisitati in chiave bon ton-contemporanea di Bee Queen by Chicca Lualdi. Ma nei quattro giorni «forti» del calendario, anche gli altri nomi giovani sono stati confinati negli orari più scomodi (di sera). Scognamiglio, Colangelo, e poi Albino, che per portare in passerella bellissimi capi giocati sulla forma del trapezio e sull’accostamento di tessuti e colori come il cammello e il nero, giovedì ha dovuto uscire dal calendario ufficiale perché «mi avevano sacrificato fra due bi». O il nuovo marchio n.21 di Alessandro Dell’Acqua, che ha debuttato giovedì alle 20 con una sfilata ispirata alla Monica Vitti di Antonioni. E pure Aquilano. Rimondi, talenti 30enni già super-affermati (sono gli stilisti di Ferrè), ma pur sempre sacrificati a sfilare ieri sera alle 20. Oggi sarà la volta di Federico Sangalli che farà danzare David Parsons, ma che solo in pochi vedranno, perché gli stranieri che contano saranno già partiti.
Insomma, perché non favorire di più i giovani? «Abbiamo dato loro tutto lo spazio che volevano, e hanno scelto loro di sfilare la sera», assicura il presidente della Camera Mario Boselli. «Non ho scelto io l’orario - dice Scognamiglio - ma sono tante stagioni che sfilo a quest’ora e non ho mai avuto problemi: stampa straniera e buyer sono sempre arrivati». Certo, a Parigi sarebbe diverso. «La prima volta che arrivammo là con Costume National eravamo degli sconosciuti - racconta Ennio Capasa - ma la Camera francese ci sistemò al meglio.

A Milano? Questo non succede».

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