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Stipendi dei parlamentari Fini e Schifani promettono: "Presto verranno tagliati"

Stipendi dei parlamentari Fini e Schifani promettono:  "Presto verranno tagliati"

Proprio quanto il premier Mario Monti chiede sacrifici a tutti, proprio quando le Camere si apprestano a varare una manovra economica fatta per lo più di nuove tasse e di tagli, proprio quando la crisi finanziaria si tramuta in un preoccupante aumento della disoccupazione, i parlamentari si fanno scudo di un escamotage per evitare il codicillo del decreto "salva Italia" che avrebbe equiparato per legge gli stipendi dei politici italiani a quelli dei colleghi europei dimezzandone, così, l'importo. Una limatura di oltre 5mila euro al mese. E' bastato un cavillo costituzionale al presidente della Camera Gianfranco Fini per rimandare tutto. Un cavillo che mette nelle mani delle Camere di competenza di decidere la paga dei politici e che fa scoppiare la polemica in tutto il Paese. Tanto che i presidenti delle Camere Fini e Schifani intervengono per assicurare che il taglio si farà.

C’è chi invita a distinguere tra "casta" e "politica". C’è chi attacca a testa bassa "i gazzettieri" e propone senza mezzi termini: "Tagliateci direttamente la testa, fate prima". Poi c'è ch accusa i giornalisti di preparare il clima per l’omicidio di un politico, come dice Guido Crosetto avvertendo che i media cercano di "far uccidere moralmente e fisicamente, perché questo è il punto cui arriveremo tra poco, altri cittadini come loro che nulla hanno fatto di male se non essere eletti". Insomma, il dibattito sui tagli degli stipendi dei parlamentari continua salire di tono. Ma quanto davvero guadagna un politico? A sentir parlare certi avventori dei Palazzi romani viene quasi da credere che i nostri parlamentari prendono meno di un operaio. In una intervista al Corriere della Sera, la vicepresidente del Pd Marina Sereni non ci sta a finire nel tritacarne mediatico e prende subito le distanze: "Chi ha detto che noi prendiamo un’indennità netta di 11 mila euro? Può arrivare a 5mila euro, questo sì. Ma io faccio una vita normale, faccio la spesa alla Coop, quelli che mi conoscono lo possono testimoniare". Il fatto è che, all'indomani dello scandalo sul rinvio (a data da destinarsi) del taglio, c'è stata una levata di scudi bipartisan. Tutti si dicono favorevoli alla limatura delle indennità, ma nessuno dice quando il provvedimento sarà preso. Crosetto parla appunto di "polemica eccessiva", mentre il leader Udc Pier Ferdinando Casini assicura che sarà presa una norma "nei tempi indicati dal governo". "Non si sollevi un polverone che fa soltanto male alle istituzioni e a chi fa politica seriamente e cerca di rappresentare i propri elettori e, in questi momenti di crisi drammatica, gli italiani tutti", ha avvertito Michele Ventura, vicepresidente vicario dei deputati del Pd. Tutti d'accordo, appunto.

Come spiega bene il Tgcom, l'indennità dei parlamentari varia da 4.755,73 euro e 5.246,97 euro netti al mese (a seconda di diversi contributi). A queste cifre già di per sé esorbitanti si aggiungono che fanno lievitare lo stipendio fino a 14mila euro netti al mese: la base di partenza di ciascun deputato è di oltre 5.240 euro netti al mese che, però, scendono a circa 5mila per chi ha anche altre attività. Più o meno la stessa cifra che percepiscono quei deputati che, invece, pagano la quota di reversibilità dell'assegno vitalizio per far avere la pensione al coniuge. A tutto questo vanno poi ad aggiungersi i rimborsi. Dalle autostrade (gratis) alle ferrovie (gratis), fino ai voli nazionali (gratis). Per le spese telefoniche vengono versati quasi 260 euro. L'assistenza sanitaria a familiari è gratuita. E la liquidazione? Un assegno da 9.600 euro annui. E in totale si sfiorano i 14mila euro netti al mese. "Le indennità e i rimborsi degli inquilini di Palazzo Madama - spiega il Tgcom - sono addirittura migliori dei colleghi della Camera tanto che è molto più facile, con queste voci di stipendio, superare i 14mila euro netti al mese".

Insomma, mentre i parlamentari italiani guadagnano in media 11.700 euro netti al mese, gli stipendi dei colleghi negli altri Paesi dell'Eurozona si attestano attorno ai 5.300 euro: i tedeschi prendono 7.009 euro, i francesi 6.892 euro, gli austriaci 8.882 euro, gli olandesi 7.177 euro. Mentre c'è chi come i dipietristi cavalcano la polemica a meri fini elettorali, c'è anche chi lavora seriamente al taglio degli stipendi.

Bisognerà aspettare ancora qualche mese, ma sia Fini sia il presidente del Senato Renato Schifani smentiscono "la presunta volontà del parlamento di non assumere comportamenti in sintonia con il rigore che la grave crisi economica-finanziaria impone a tutti".

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