Antonella Aldrighetti
Lerogazione degli stipendi ai dipendenti, le fatture da quietanziare ai fornitori di servizi essenziali, i docenti e i tutor che hanno collaborato per il raggiungimento degli obiettivi possono attendere se, gli oneri in questione, riguardano lAsap. Lagenzia per lo sviluppo della pubbliche amministrazioni, a ben guardare come si sta comportando la giunta Marrazzo, non è tra quelle cui rifondere le insolvenze perché, a oggi, pur vantando 2milioni e 400mila euro di risorse finanziarie dallente regionale, non ha ancora visto un soldo di quei contributi che però le sarebbero già stati destinati nei capitoli del bilancio regionale dellanno corrente. Ma quello che risulta più curioso è che il presidente dellagenzia, Salvatore Ladaga, ha sollecitato più volte il governatore Piero Marrazzo nonché lassessore alle Risorse umane Marco Di Stefano affinché gli riconoscessero il «maltolto» che, come si evince dallultimo carteggio recapitato allex televolto di RaiTre consiste «nel diritto assolutamente legittimo e incontrovertibile vantato dallAsap in merito allottenimento del contributo istituzionale ordinario per lanno finanziario 2005 nonché al mancato saldo dei corsi di formazione già effettuati per conto del personale dipendente regionale, è oltremodo scabrosa oltreché umiliante non solo per lAsap ma anche per chi gestisce la cosa pubblica». Già, perché quellumiliazione consisterebbe proprio nel rischio che corre lagenzia regionale per fare fronte alle spese vive: stipendi, contributi previdenziali e assicurativi oltre al saldo delle fatture inevase che potrebbe produrre una catena di procedimenti giudiziari, per mancata insolvenza, a carico dei vertici dellazienda. Stando a quanto riportato nellultima missiva scritta da Ladaga a Marrazzo il 29 novembre scorso, il presidente dellagenzia non si darebbe per vinto, pronto a ricorrere lui stesso allautorità giudiziaria. Un aut aut che suona come una sorta di sfida? Piuttosto si potrebbe intendere come una maniera elegante per superare un certo «pregiudizio»: ossia quello che porterebbe a considerare, il presidente Ladaga, come una figura istituzionale di «serie B» perché «ereditata» dallex giunta Storace. Non dimentichiamo che la giunta Marrazzo, invocando lo spoil system «epurativo» cercò di togliersi dai piedi Ladaga già a luglio scorso, imponendo un presidente pro tempore, ma senza successo. Infatti già a settembre, la I sezione del Tar del Lazio accolse il ricorso presentato da Ladaga e lo «rimise in sella» allAsap. Che linsolvenza da parte della giunta ulivista nei confronti dellagenzia si debba leggere come un dispettuccio orchestrato ad arte e con precisi propositi? Alla domanda lex telegiornalista non ha ancora risposto malgrado già a ottobre sia stato interrogato sul tema da alcuni consiglieri di Forza Italia (il capogruppo Raffaele DAmbrosio, Giorgio Simeoni, Gianni Sammarco e Antonello Iannarilli).
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