Tagli pesanti per Stmicroelectronics in Italia. Dopo lannuncio di 3mila esuberi in Europa fatto ventilare già a metà maggio, ieri in un incontro tra lazienda e i sindacati sono emerse le cifre riferite al nostro Paese dove i licenziamenti supererebbero i mille dipendenti: novecento ad Agrate e 210 a Catania. I tagli occupazionali nel capoluogo siciliano prevedono 90 unità per ottimizzare su scala globale le attività Ews (collaudo elettrico delle fette di silicio) e altri 120 destinati ad armonizzare le funzioni di supporto, riducendo i costi e razionalizzando le attività. Dai 210 sono da decurtare 38 persone che sono già andate in pensione quest'anno. E dunque la cifra finale scende a 172.
«L'azienda - ha commentato Orazio Freni, segretario della Cgil di Catania - si è mantenuta su linee generiche, anche se ha sottolineato che i tagli saranno compiuti nellarco di un anno. Certo a Catania si blocca la crescita, e non ci saranno le 450 assunzioni allanno che finora hanno caratterizzato il sito della StM nel capoluogo etneo». Linsediamento di Catania, fortemente voluto dallex amministratore delegato dellazienda Pasquale Pistorio, è anche un importante centro di ricerca e sviluppo. Cè inoltre uno stabilimento inaugurato solo qualche anno fa, il colossale M6 che rischia di rimanere uno scatolone vuoto. In totale i dipendenti del colosso dei chip in Sicilia sono circa 4.800. Nello stabilimento di Agrate, dove il centro ricerca e sviluppo è stato accorpato con quello di Castelletto, gli esuberi saranno invece circa 900 sugli attuali 5mila lavoratori.
I vertici di Stm hanno ribadito che l'azienda si «impegna a fare il possibile per ridurre al minimo l'impatto sociale di questa riorganizzazione». Loperazione è stata concertata dopo che nel primo trimestre lazienda ha fatto registrare un rosso di 30 milioni di dollari dovuta alla congiuntura sfavorevole nel settore dei semiconduttori.
I sindacati si oppongono naturalmente al piano presentato dallamministratore delegato Carlo Bozotti. «Respingiamo il piano di Stmicroelectronics e valuteremo insieme ai lavoratori le iniziative da assumere - ha detto Marzio Brambilla della Rsu -. Abbiamo già idee molto precise su quali saranno gli interventi dellazienda, dove e come andranno a colpire, anche perchè già sappiamo che il 50% degli esuberi riguarda la produzione e l'altra metà impiegati, ma ci riserviamo di valutare in modo più approfondito il documento che ci è stato presentato».
Per il momento i vertici di Stmicroelectronics hanno affermato di non voler ancora iniziare alcuna procedura, ma di voler prima verificare quanti lavoratori aderiranno spontaneamente al piano grazie a prepensionamenti e dimissioni agevolate.
Rimane ferma liniziativa già fissata dai sindacati per il 23 giugno, con presidi e altre forme di protesta davanti alle fabbriche, in Italia e in Francia, dove sono previsti altri mille licenziamenti.
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