La stoccata Feltri dona vino a Fini: «È meglio dell’olio di ricino»

Dodici bottiglie di prosecco. Così Vittorio Feltri ha mantenuto la promessa e risposto alla disfida di strenne natalizie innescata dal presidente della Camera Gianfranco che gli aveva donato una confezione di Valium. Uno scambio di regali diventato quasi un caso politico. La cassa recapitata ieri alle 12.30 a Montecitorio conteneva, oltre alle 12 bottiglie, solo un biglietto con la firma del direttore del «Giornale». Ma nel pomeriggio, con una nota alle agenzie, Feltri ha fatto sapere che si trattava di «prosecco Aneri, prestigioso vino italiano dal sapore ben più gradevole del Valium e anche dell’olio di ricino, del quale in passato Fini è stato grande estimatore». Un’ultima stoccata all’ex leader di An che l’altroieri, inviandogli il Valium, aveva scritto nel biglietto d’accompagnamento: «Egregio direttore, per festività “serene” senza ossessioni e allucinazioni». E sempre sul filo del sottile sarcasmo Feltri aveva prontamente annunciato di voler ricambiare il «gentile» omaggio con del vino, ma bianco, «perché il rosso gli fa male, gli annebbia le idee come abbiamo già potuto constatare. E poi è bene che si dia una sbiancata». Un riferimento certo non velato alle sempre più frequenti uscite di Fini più in linea con la sinistra e con il programma della maggioranza. In serata l’ultima controreplica affidata a «FareFuturoWebmagazine», rivista online che fa riferimento al presidente della Camera.

Dopo una dotta disquisizione sulle qualità del vino che tira in ballo anche Alceo, poeta greco del VII secolo avanti Cristo, la rivista afferma che «a noi piace specchiarci nel vino rosso, anche un po’ rude ma sincero e intenso. Un certo vino bianco è più facilmente chic ma “un po’ infingardo”».

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