Stoner l’ingordo non si ferma più. Disastro Ducati

Indy. Nelle zone alte e nobili, il Gran premio a stelle e strisce è a lungo un fatto privato tra Stoner e Pedrosa e Lorenzo, per cui un duello fra Honda e Yamaha a cui s’aggiunge dopo metà corsa anche Spies giusto a ribadire che la Yamaha fa sul serio. Non abbastanza sul serio, però, da impensierire il duo Honda con Casey Stoner che dopo aver passato Pedrosa pensa solo a menare le danze e ad allungare giusto per sottolineare che non faceva lo sbruffone, di sabato, quando diceva «mai mi ero sentito così forte». Fattosta, vittoria del canguro, davanti al compagno spagnolo e Spies, e mondiale sempre più ipotecato dal fuoriclasse australiano.
Quanto alla Ducati, disastro rosso. Valentino per gran parte della corsa nelle retrovie, crolla presto ultimo dopo un lungo causato dal cambio vacillante. Per alcuni istanti sembra addirittura voglia ritirarsi, invece prosegue e si barcamena chiudendo decimo. Meglio fa all’inizio il compagno Hayden per poi cedere improvvisamente anche lui e ritirarsi con le gomme inesistenti. Questione di polimeri, come se la Rossa li divorasse.
«Il fatto è - dirà Vale riferito anche alla scivolata di sabato - che tutte le volte che proviamo a fare di più sia livello di setting che di guida, poi va a finire che cado. In gara sono invece stato sfortunato perché avevo un problema al cambio e, sette o otto volte, mi è entrato il folle in staccata. Altrimenti avrei finito più avanti... Quanto alla stagione, sì, è molto difficile e in queste condizioni posso accontentarmi di poco, come il sesto posto di Brno... Bisogna non mollare, riuscire a mettere a posto questa moto.

Speriamo di essere sulla buona strada per il 2012, la Ducati sta lavorando tanto anche se, è vero, il rischio è che gli altri vadano comunque avanti... Per fortuna che abbiamo provato prima questa moto che doveva essere quella del prossimo anno. D’altra parte non siamo grandi come le Case giapponesi, purtroppo».

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