Il leone dell’Ohio, quel Shaun Stonerook che ti fa sentire sempre al centro del mondo, se giuochi con lui, alza la coppa Italia per Siena e a 33 anni si prende il premio come miglior giocatore delle finali di Avellino dove i campioni imbattibili scoprono la bella faccia della Virtus Bologna sconfitta 83-75, l’unica avversaria, diretta benissimo da Lino Lardo, che non si è inchinata allo strapotere di chi proprio non riesce a perdere anche quando sbaglia 10 liberi su 37 tiri (contro l'11 su 12 degli avversari), anche quando ha giocatori convalescenti come McIntyre o appena recuperati come Lavrinovic utilizzato 10', anche nei giorni in cui i campioni d'Italia hanno la testa sulla partita quasi decisiva della prossima settimana in casa del Real che ieri a Bilbao, davanti a 16mila persone e Juan Carlos, nella finale spagnola, è stato schiantato dal Barcellona.
Per il leone l'abbraccio di tutti: si meritava anche lui di avere un re in tribuna come gli spagnoli in terra basca, ma si è accontentato di portare la seconda coppa consecutiva a Siena, lui che è l'architetto nel cuore delle partite, lui che da tre anni guida i ragazzi della Verbena allo scudetto e si prepara a vincere pure il quarto.
Una mano fasciata, tenuta ferma con il nastro isolante, la barba mai fatta, la criniera da re della sua foresta tenuta dritta dalla fascetta che strega i nemici (17 palle perse): un fenomeno che avrebbe anche potuto giocare per l'Italia, ma che non siamo mai riusciti a convincere ad indossare la maglia azzurra e non certo perché dal 2001, quando arrivò a Cantù, dove rimase 4 anni prima di questi 5 a Siena, non è ancora riuscito a fare una intervista nella nostra lingua, anche se capisce tutto quello che gli dici.
Per la verità il leone ha un decodificatore speciale per capire il gioco, per comandare la difesa e ieri i suoi 19 punti non sono stati certo la cosa migliore, come sempre. Chiedetelo ai suoi avversari della Solar Bologna che, partendo da Koponen (19 punti anche lui), talento stupendo che regaleremo maturato alla Finlandia, prossima avversaria europea, per finire a Moss (18), che l'anno prossimo, non per caso, sarà suo compagno al Montepaschi, quando lo vedevano perdevano il senso delle cose da fare. Sesta coppa per il veterano Marconato, prima per David Hawkins che in Italia non aveva mai vinto niente pur avendo giocato per Roma e Milano, seconda per Zizis che già aveva vinto con Treviso, seconda anche per Carraretto che ha messo il suo carico in un momento delicato.
Non è stata una vittoria da
cannibali, è stata una cavalcata sofferta perché da Siena vogliamo il capolavoro in Eurolega pur sapendo che dovrà guadagnarsi la gloria a Madrid e a Tel Aviv, pur sapendo che questo, purtroppo, non è il suo momento migliore.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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