da Roma
Basta con le modelle ultramagre taglia 40, con le bambine vestite da donna nelle sfilate, con uno stile di vita irrealizzabile che può essere pericolosamente copiato da adolescenti e ragazze. Ritorno, invece, dell'ideale di bellezza «mediterranea» con addirittura la taglia 48 in passerella perchè anoressia e bulimia, che in Italia colpiscono tre milioni di persone, non sono un gioco, ma un grave problema di cui si può anche morire. Dopo l'allarme anoressia scattato in tutto il mondo della moda per la morte di una giovane top model brasiliana, il ministero per le Politiche giovanili, la Camera Nazionale della Moda e Alta Roma sono corse ai ripari e hanno realizzato un Manifesto di autoregolamentazione che dovrà essere ora recepito dal fin troppo eterogeneo mondo degli operatori del settore, stilisti, agenzie di modelle, fotografi, make up artist. Sei punti che trasmettono «creativamente e costruttivamente modelli estetici positivi come strumento concreto di prevenzione ai disturbi alimentari» e che partono dai dati scientifici: l'anoressia è la prima causa di morte da malattia psichiatrica, colpisce il 3% della popolazione e di questo il 95% è donna.
Stop alle modelle grissino nasce il patto anti-taglia 40
Il manifesto firmato da governo e Camera della moda
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