Stop di Bersani a Cofferati «Fai un mestiere per volta»

Stop di Bersani a Cofferati «Fai un mestiere per volta»

(...) precisando che per gli altri candidati la trasferta non era prevista.
E Bersani li ripaga con gli interessi della fiducia. Come era prevedibile fin dalla scelta dell’intervistatore: in molti vanno sul palco della Festa con uno sparring partner «comodo», quasi una spalla giornalistica. Bersani, invece, si sceglie Andrea Montanari del Tg1. Che sarà pure d’area, ma è un professionista coi controfiocchi e i controqualcosaltro e non risparmia sulle domande.
Bersani, il secondo «Pier» della politica emiliana, sempre più simile fisicamente al Maurizio Ferrini di Quelli della notte, oltre a fare cento spettatori in più di Franceschini, infiamma la platea anche con un riferimento alla corsa per la segreteria ligure: lui sostiene il giovane Lorenzo Basso, Franceschini invece è andato dritto su Sergio Cofferati, fresco di residenza genovese causa impegni paterni, almeno così ci era stato spiegato. E io, che ho un cuore di panna che nemmeno il Cornetto Algida, ci ero cascato in pieno. Quindi, mi sento doppiamente beffato.
Non fa nomi e nemmeno cognomi, il candidato dalemiano alla segreteria del Pd. Ma l’identikit dell’oggetto della sua polemica è chiarissimo: «Penso al caso ligure. L’unica cosa che ho chiesto è l’incompatibilità con la dimensione parlamentare europea. In Liguria come in tutta Italia». A pochi metri di distanza, sul margine del tendone della piazza delle feste del Porto Antico, Cofferati non perde il sorriso d’ordinanza. E resta in piedi, impassibile. Se possibile, anzi, è più indignata la mimica facciale di sua moglie Raffaella, che lo affianca come sempre. (Parentesi mia: ma il piccolo Edoardo, la causa gioiosa del trasferimento a Genova, sta sempre con la tata? Fatti loro, chiusa parentesi).
L’ex leader della Cgil risponde solo a margine dell’incontro, dopo il «tutti a casa» e in seguito a domande dei giornalisti: «Curiosa questa polemica. Mi pare che l’attuale segretario regionale, Mario Tullo, faccia anche il parlamentare». Ma, al di là dell’ironia, la cosa non viene presa bene in campo cofferatian-franceschiniano: Roberta Pinotti, che segue pure lei l’intervista in piedi, prende la stessa sfumatura del suo elegantissimo tailleur color verde lucido e il viso, sempre più sexy, fa pendant con giacca e gonna. Il consigliere regionale Vito Vattuone, che della mozione Franceschini è il portavoce ligure, manda alle redazioni dei giornali una mail allarmatissima: «A seguito delle dichiarazioni di Pierluigi Bersani sulle incompatibilità dei candidati alle segreterie regionali, il comitato ligure della mozione Franceschini invita i giornalisti a una conferenza stampa, domani mattina - 28 agosto - alle 11,30 presso la sede del Pd in piazza Demarini». E quasi certamente ci sarà anche Franceschini.
Il tono è da allarme democratico, se non proprio con la minuscola, almeno con la maiuscola: allarme Democratico. E fa da contrappunto ai visi sereni degli uomini di Bersani: il governatore Claudio Burlando sfoggia sorrisi contundenti, il segretario provinciale Victor Rasetto ha addirittura la faccia da bravo ragazzo più del solito. Essendolo sul serio, gli viene bene.


Perchè, dice Bersani che «è chiaro che devi conoscere internet, ma la sostanza politica è guardare la gente all’altezza degli occhi». Perchè «bisogna selezionare per merito e non per cooptazione e merito in politica si fa scarpinando sul territorio». Coffy sorride meno.

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