Martedì in consiglio regionale cerano anche i lavoratori della ex Stoppani di Cogoleto. Come tanti altri gruppi, hanno chiesto un incontro con il presidente della regione Claudio Burlando. Che non li ha ricevuti, ma ha delegato lassessore allAmbiente Renata Briano e lassessore al Lavoro Enrico Vesco, a parlare con loro. Gli operai, che già in passato avevano deciso una clamorosa protesta comprando una pagina del Giornale per far sentire la loro voce sullo stato della bonifica, chiedevano un confronto sul futuro dellarea, su interventi concreti e risolutori, denunciavano la mancata realizzazione degli obiettivi a fronte di oltre 40 milioni di euro già spesi. Ancora una volta la politica ha ignorato le loro richieste. I due assessori, o non hanno capito quella che era la loro richiesta, o peggio hanno fatto finta di fraintenderla. Tanto che al termine dellincontro, dalla giunta è stato diramato un comunicato per dimostrare lintervento degli amministratori. Lassessore Briano ha assicurato che la Regione interverrà sulla Protezione civile per ottenere il rifinanziamento della bonifica. Lassessore Vesco ha affermato che, «nel malaugurato caso la bonifica non venisse rifinanziata, per gli oltre venti lavoratori impiegati la Regione avvierà un progetto di ricollocazione».
Questo mentre gli operai non chiedevano lelemosina della cassa integrazione o altri ammortizzatori sociali. «La gestione allinterno è deleteria - avevano ribadito i lavoratori, mettendo anche a rischio il loro stesso posto di lavoro - Sono stati inceneriti 40 milioni di euro e lavanzamento dei lavori di bonifica è sotto gli occhi di tutti, ma nessuno lo vuole verificare, meno che mai le persone preposte. La ex Stoppani sta diventando ricettacolo di scorie di altri siti, a cominciare da quelli recuperati con la bonifica della spiaggia di Cogoleto, dove si stanno spendendo 4 milioni per mettere in sicurezza 200 metri di arenile. Sono stati gli operai a battersi per ottenere il fallimento e il commissariamento della Stoppani: allepoca le istituzioni si adoperavano a supporto dellacquisizione dellarea stessa da parte della ditta Ecoge. Oggi invece sono diventate paladine dellinteresse pubblico intanto il loro impegno si limita a chiedere soldi a Roma e se non arrivano non cè problema, ci si limiterà a dire governo cattivo che non stanzia i soldi».
Il problema è ben diverso. E lo ha colto Raffaella Della Bianca, consigliere regionale Pdl, che infatti chiede apertamente a Burlando e allassessore Briano di «verificare come sono stati spesi i soldi già stanziati prima di richiedere ulteriori finanziamenti» e soprattutto di «trovare una soluzione utile e definitiva in merito al riutilizzo dellarea in questione.
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