Storace: un deciso no alle «candidature a perdere»

«Ma Alleanza nazionale fa ancora parte della coalizione?». Con questa battuta al vetriolo si è concluso ieri il lungo pomeriggio politico di Francesco Storace dopo l’incontro con Francesco Giro, coordinatore regionale e commissario romano di Forza Italia.
Dal faccia a faccia, due ore di intenso e fitto colloquio sulla candidatura del centrodestra per le elezioni provinciali che si terranno nel maggio del 2008, è sortita solo una fumata grigia. Niente da fare. Tutto rinviato a dopo le feste.
Per il segretario nazionale de La Destra la candidatura migliore resta sempre quella di Teodoro Buontempo, deputato, presidente nazionale del partito, uomo che piace alla gente, abituato a parlare schietto e capace anche di ottimi risultati elettorali. Come nel ‘97, quando alle Comunali di Roma raccolse più voti di tutti e fu nominato presidente del consiglio comunale (poi l’allora sindaco Rutelli cambiò le regole del gioco per farlo decadere).
Su Luciano Ciocchetti, l’altro nome in ballo, sostenuto fino a ieri a spada tratta da Forza Italia, oltre che dall’Udc, Storace scuote la testa: «Il problema non è la persona di Ciocchetti, ma il partito di cui è esponente. Il segretario nazionale Udc, Lorenzo Cesa, un giorno sì e un giorno pure definisce La Destra un partito estremista. E quindi, mi chiedo, perché ci chiede i voti se siamo estremisti? E poi c’è un secondo motivo». Quale? «Se l’alleanza per le provinciali deve rispecchiare quella nazionale, come faccio a mobilitare il partito per un candidato espressione di un altro partito che vuole sfasciare la coalizione nazionale?».
Buontempo parte dal 15%...«Ma è espressione di un solo partito ed è al primo sondaggio, vale la pena domandarsi dove arriverebbe come candidato di tutta la coalizione». E una candidatura di An? «An sta nella coalizione? È una domanda».
Per Giro quello con Storace è stato un confronto proficuo e costruttivo: «Abbiamo parlato a lungo della situazione politica nazionale e delle crescenti difficoltà che sta incontrando il centrodestra - sottolinea il coordinatore di Fi in un comunicato -. Per Storace, se si vuole trovare un’intesa unitaria sulla candidatura, occorre tenere conto del quadro nazionale, che sembra evolversi ogni giorno sempre di più e delle tensioni che attualmente sta attraversando la coalizione che si è riconosciuta nell’esperienza politica della Cdl». «Si tratta, a mio avviso - conclude Giro - di una valutazione politica alla quale si dovrà dare una precisa risposta politica, anche alla luce della mozione appena approvata dal consiglio nazionale dell’Udc, che contribuisce a mutare la cornice entro la quale si muoveva il lavoro della cabina di regia e anche mio».


Nel tardo pomeriggio Storace puntualizza: «Tutto giusto nel comunicato di Giro - dice - Ma una cosa dev’essere chiara: non accetteremo ambiguità né candidature a perdere, quale potrebbe essere quella espressione di un qualunque partito che punti a sfasciare la coalizione. Noi vogliamo lealtà e non giochi di potere. Per il resto, condivido che si è trattato di un incontro soddisfacente».

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