da Roma
Il Laziogate non incrina la fiducia di Francesco Storace. Lex ministro non ammette niente, anzi si ritiene una vittima e contrattacca. Anche con due querele per diffamazione a La Stampa. Ieri, al ministero della Salute, cè stato il passaggio delle consegne al premier Silvio Berlusconi, che assume linterim dopo le sue dimissioni. «Il presidente del Consiglio - dice Storace - mi ha chiesto se ero pentito delle mie dimissioni. È stato molto affettuoso con me. Ma gli ho risposto che, visto il linciaggio quotidiano che la stampa mi riserva, è meglio che il governo resti fuori». E poi promette: «Fra due mesi tornerò da ministro».
Storace è convinto che la vicenda non influenzerà il voto, che ha fatto solo danni ai suoi nervi. Per questo ha qualche timore per linterrogatorio che dovrà affrontare. «Non so se controllerò i miei nervi: avrò davanti le persone che stanno imbastendo una montatura contro di me».
Ieri, intanto, ad essere interrogato per la seconda volta è stato Pierpaolo Pasqua, linvestigatore arrestato. Dalla prigione di Regina Coeli lo 007, di fronte agli inquirenti milanesi e romani, giustifica appostamenti e pedinamenti a Marrazzo sostenendo che stava lavorando ad un romanzo di spy-story. Ma i magistrati gli chiedono di precisare i suoi rapporti con laltro investigatore detenuto a Milano, Gaspare Gallo, e con i collaboratori di Storace, a incominciare dal portavoce Niccolò Accame.
Lultima notizia sul Laziogate è quella di un dossier su Giovanna Melandri. Per La Repubblica e La Stampa la deputata Ds sarebbe stata vittima, come Marrazzo e la Mussolini, di spionaggio politico prima delle Regionali del 2005, quando sembrava che potesse diventare la candidata dellUlivo alla guida della Regione Lazio. Si parla di una serie di sondaggi settimanali commissionati dallo staff dellex governatore a Pierluigi Sassi del Cur (Centro universitario di ricerche), sulleventuale esito di un testa a testa Melandri-Storace. La Ds sarebbe risultata «una concorrente credibile» e si sarebbe passati alla seconda fase, studiandola, seguendola nei comizi e infiltrandosi nella sua mailing list per raccogliere tutto in un dossier. Poi, il centrosinistra ha puntato su Marrazzo e sarebbero iniziati i controlli di Pasqua su di lui.
Mentre i Ds chiedono al ministro dellInterno Giuseppe Pisanu di riferire in aula, la Melandri commenta: «Sono profondamente sconcertata e verificherò con i miei legali gli opportuni passi da compiere, soprattutto per tutelare la mia famiglia e la riservatezza della nostra vita privata.
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