Emanuela Ronzitti
da Roma
Cresce il timore che il virus H5N1 responsabile dellinfluenza aviaria nei Paesi asiatici non si arresti davanti ai confini dEuropa, soprattutto dopo aver stroncato sessantuno persone. Linfluenza che colpisce i volatili (150 milioni tra i morti o gli eliminati in Asia) viaggia e si sposta alla velocità dei flussi migratori, tantè che a fine luglio dallAsia centrale il virus ha planato sul territorio della Russia e del Kazakhistan, dove si sono registrati numerosi casi di decessi di pollame e di uccelli migratori (in totale 129mila).
Per fronteggiare lemergenza, il titolare del dicastero della Sanità Francesco Storace ha già disposto un pacchetto urgente di misure preventive. E questo, anche per recepire immediatamente il diktat emesso ieri laltro dal Comitato permanente degli esperti veterinari per la catena alimentare e la salute degli animali degli Stati membri. «Siamo daccordo sul fatto che cè motivo per preoccuparsi», si legge nella nota della Commissione, «anche se il rischio immediato è remoto o basso, ma raccomandiamo agli Stati membri di intensificare i programmi di sorveglianza del 2005-2006 e aumentare i controlli a campione». Il blocco allingresso delle carni provenienti dai Paesi contagiati è quindi inamovibile, e a questo si aggiungono una serie di piani addizionali autonomi per i 25 Stati dellUe. In primis, tra le disposizioni urgenti stanziate dal nostro ministero della Salute, il rafforzamento dei controlli allimportazione sugli animali vivi e sugli alimenti, con unitensificazione del check sui bagagli dei passeggeri, in particolare di quelli dei Paesi a rischio. Infine, la quarantena obbligatoria per le uova e i pulcini, lobbligo di registrazione per le aziende di volatili e maggiori controlli sugli spostamenti degli animali. Non tralasciando letichettatura obbligatoria delle carni fresche di volatili da cortile. In gestazione, anche la produzione di un vaccino influenzale pandemico. «Abbiamo già acquistato 185mila cicli terapeutici - scandisce Storace - utili a una prima risposta di emergenza, ma andremo oltre per coprire almeno il 10% della popolazione italiana». Lallarme era già stato lanciato lo scorso 19 agosto a Ginevra, durante il meeting dallOrganizzazione mondiale della sanità (Oms), entrata in fibrillazione per lestensione della zona geografica colpita dal virus dei polli.
Il ceppo infetto, infatti, potrebbe trasmutare negli uomini propagando così unepidemia letale. «La diffusione» secondo lOmg «non può essere esclusa e la vigilanza è dobbligo». Anche lesperto della Sars Zhong Nanshan ritiene che questo virus potrebbe essere ancora più pericoloso della polmonite atipica che uccise 800 persone.
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