La storia di Pierre, dalla Sorbonne all’Everest

Rolly Marchi

Ripensando ai Giochi Olimpici di Grenoble non ho potuto fare a meno di ricordare un caro amico francese importante nel suo Paese. Il suo nome è Pierre Mazeaud. Lo vidi e lo conobbi nel luglio 1961 a Courmayeur. Ero lassù per seguire le vicende del noto "dramma del Freney" che scosse l'intero mondo alpinistico e non solo. Lo ricordo in breve. L'8 luglio si trovarono al bivacco della Fourche sette scalatori, tre italiani, Walter Bonatti con il suo amico-cliente Roberto Gallieni e l'amico Andrea Oggioni e quattro francesi: Mazeaud, Vieille, Guillaume e Kohlmann. Non si conoscevano, ma decisero di proseguire insieme per la prima scalata sul Pilone centrale del Freney. Salirono fin oltre i 4mila metri, lassù bloccati da bufera e neve per due o tre giorni con un bivacco di fortuna su una stretta cengia finché, provati nel fisico e nel morale dopo che Kohlmann venne colpito in viso da un fulmine, decisero di scendere e lì iniziò la tragedia. Per sfinimento si abbandonarono sulla neve, lasciandovi la vita, prima Vieille, poi Guillaume. Passavano i giorni: dopo otto Bonatti riuscì a raggiungere il rifugio Gamba con Gallieni, mentre Oggioni e Mazeaud trascorsero la notte nel gelo e lì il buon Andrea esalò l'ultimo respiro sulla spalla di Pierre. Al mattino Kohlmann, impazzito, cessò di vivere a soli 200 metri dal rifugio e così l'unico altro superstite fu Mazeaud. Fu portato in barella a Courmayeur, con i piedi congelati che gli furono accorciati di un paio di centimetri, ma la sua vita continuò e molto bene. Parente di due grandi giuristi, insegnò poi per anni la stessa materia all'università della Sorbonne. Fu eletto deputato nel partito di Debré, poi ministro della Gioventù e dello Sport. Gli feci conoscere Buzzati e assieme arrampicammo sui massi di Fontainebleu, vicino Parigi. Aprì una nuova via strapiombante con Desmaison sulla Nord delle Lavaredo e fu il primo francese a raggiungere la cima dell'Everest nel 1978. In seguito venne a Cortina per onorare Buzzati un anno dopo la sua morte e, con Cassin, Lacedelli e Mandelli, ripetemmo l'ultima scalata del grande Dino sulla Croda da Lago.

Quando il tempo glielo consente viene a Trento per il FilmFestival della Montagna ed io sono sempre molto contento di riabbracciarlo. Pierre è nato a Lione nel 1929 e vive a Parigi sempre su una vetta di enorme responsabilità quale Presidente del Consiglio Costituzionale di Francia. Non c'è dubbio, una bella cima.

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