Centocinquant'anni di Unità nazionale. Sebbene questa celebrazione abbia un che di convenzionale come tutte le ricorrenze (qualche storico sostiene che la vera Unità nazionale vada spostata alla presa di Roma, qualcun'altro addirittura alla Prima Guerra Mondiale), è indubbio che essa ci regali una bella occasione per guardare alla complicata storia di quell'Italia che, nel bene e nel male (non ce ne voglia Klemens Von Meternich), ha smesso da un secolo e mezzo di essere solo un espressione geografica. Se, infatti, ci si volge all'indietro a guardare le complicate vicende del Risorgimento si ha subito l'impressione che il passato fornisca la mappa migliore per leggere l'oggi del nostro paese. Anzi in molti casi si innestano veri e propri meccanismi di rispecchiamento. Molte cose di ieri ci ricordano l'oggi, e viceversa. Per limitarsi agli esempi più macroscopici: l'antagonismo e le innegabili differenze tra il Nord e il Sud; un sentimento ondivago e quasi bipolare degli italiani che spinge al particolarismo ma al contempo una fortissimo orgoglio nazionale che viene a galla solo nei momenti difficili. E ancora, l'imprescindibile funzione politica di equilibrio svolta dai moderati e la rabbia esplosiva delle fazioni politiche più estreme; le rivendicazioni degli spiriti laici e modernisti e i sentimenti cattolici della maggioranza silenziosa; la presenza del Vaticano, ineliminata e ineliminabile, ora sentita come ingerenza politica ora come garanzia morale. Abbastanza per creare quella miscela esplosiva che ha dato vita nel corso dell'ottocento ad una delle unificazioni nazionali più tumultuose e complesse. Un'unificazione, affascinante a raccontarsi quanto il migliore dei romanzi, densa di battaglie, eroismi, bassezze, tradimenti, mediazioni, insurrezioni popolari e politica sabauda attentamente calcolata.
Ecco perché Il Giornale offrirà gratuitamente ai propri lettori 19 fascicoli, che ripercorrono i fatti e i personaggi più importanti del XIX secolo. Uno strumento indispensabile per spiegare e capire, ora come allora, i problemi della nostra Italia. I fascicoli, tutti a colori proposti in una elegante veste editoriale, ripercorrono l'epopea nazionale che vede persone di ogni ceto sociale combattere per la patria. Alla narrazione degli eventi storico-politici si affianca la presentazione di temi, personalità, testi letterari, dipinti degli artisti che hanno plasmato l'identità culturale del nostro paese. Per riportare alle giuste proporzioni l'esperienza del movimento nazional-patriottico che fa del Risorgimento uno snodo fondamentale della storia dell'Italia contemporanea. A partire da lunedì 7 febbraio il Giornale regalerà ai suoi lettori il primo fascicolo di ITALIA UNITA: «1796 - 1815. IL MONDO NUOVO», una straordinaria sintesi sull'alba del Risorgimento in Italia.
Il martedì seguente, 08 febbraio, con Il Giornale sarà in edicola il secondo fascicolo gratuito, mercoledì 09 il terzo e giovedì 10 il quarto, sempre gratuitamente.
Gli appuntamenti con ITALIA UNITA proseguiranno poi ogni settimana dal lunedì al mercoledì.
Con profondità di analisi e ricchezza interpretativa, si tratteggia così un quadro originale ed affascinante, la storia della nostra Unità. Un unità così espressiva delle luci e delle ombre, delle tragedie e delle conquiste, delle miserie e degli eroismi del nostro passato. Ma anche del nostro presente
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.