"Uccidete Rommel", sicari inglesi a caccia nel deserto

Nel novembre del 1941, un gruppo di specialisti britannici sbarcò in Libia per dare la caccia alla "Volpe del deserto". L'operazione "Rommel Raid" coraggiosa e complessa quanto poco cavalleresca, si concluse in un fallimento

"Uccidete Rommel", sicari inglesi a caccia nel deserto

Novembre 1941. Un gruppo di commando e membri dello Special Boat Service britannici agli ordini del colonnello Robert Laycock e del tenente colonnello Geoffrey Keyes lascia il porto di Alessandria d'Egitto su due sottomarini che devono raggiungere in gran segreto e coste della Libia. A bordo dell'Hms Torbay e dell'Hms Talisman, i due gruppi di 25 uomini ciascuno ripassano il piano: affiorare nell'oscurità, imbarcarsi delle canoe pieghevoli folbot e raggiugnere la spiaggia di Khashm al-Kalb, rinominata in codice "The Dog's Nose", nei pressi di Al Hamamah.

Una volta raggiunta la spiaggia, a circa 400 chilometri dietro le linee nemiche, si sarebbero ricongiunti con un secondo gruppo di incursori aviotrasportati nelle vicinanze per poi essere "accompagnati" da una colonna del Long Range Desert Group - i taxi del deserto - a Baida Littoria. Lì dove le informazioni dell'intelligence inglese avevano individuato il quartier generale del temuto stratega Erwin Rommel, la "volpe del deserto" che comandava le armate dell'Afrika Korps.

Il nome in codice dell’operazione era “Flipper”, ma diverrà anche nota come “Rommel Raid”, sebbene non sia stata trovata menzione ufficiale del "disdicevole" intento di eliminare o catturare il comandante avversario per gettare nella confusione l'armata dell’Asse. Il fine ultimo era quello di favorire l’offensiva britannica che sarebbe iniziata appena una settimana dopo. Stiamo parlando Operazione Crusader, pianificata e condotta dal generale Claude Auchinlek per rompere l’assedio di Tobruk con l'Ottava Armata.

Posta sotto il comando del giovanissimo Keyes, all'epoca il più giovane tenente colonnello di tutto l'Esercito, inquadrato nel Commando n. 11, la missione prevedeva il conseguimento di diversi obiettivi oltre a quello di sorprendere e uccidere Rommel nel suo quartier generale a Sidi Rafa, posto, secondo le spie inglesi, in un palazzotto a due piani in una zona isolata. Tali obiettivi erano distruggere il vicino quartier generale italiano e la sua rete di comunicazioni, sabotare il centro dell’intelligence italiana (Servizio Informazioni Militare, ndr) situato ad Apollonia e la sua rete di comunicazione tra Faidia e Lamdula, condurre qualsiasi tipo di azione di sabotaggio generalizzata di concerto con gli uomini dello LRGD per gettare scompiglio nelle retrovie dell’Asse. L’operazione venne approvata da Winston Churchill che, come sappiamo, era appassionato sostenitore di questo genere di operazioni, ragion per cui aveva dato mandato di costituire il SOE, lo Special Operations Executive, che si attiverà anche in Nord Africa e Medio Oriente.

erwin rommel

Il presunto quartier generale di Rommel, un antesignano target di “high-value” messo nel mirino dai britannici, era stato individuato dal capitano John Haselden. Il capo della squadra di incursori aviotrasportati aveva perlustrato l'area travestito da arabo, riferendo un transito continuo e ripetuto dell'auto del personale di Rommel verso quello che dovevo essere l’ex edificio della prefettura locale.

Un fallimento da ricordare

Giunti in prossimità nella costa la notte tra il 14 e il 15 novembre, gli incursori - che potevano contare su una forza complessiva di 59 uomini - si trovarono in serie difficoltà fin dal momento dello sbarco, dovendo rinunciare a 25 operatori rimasti bloccati sui sottomarini. L’inaffidabilità della guida araba che doveva accompagnare i commando sull’obiettivo, il maltempo che li accolse a terra e l’inattendibilità delle informazioni raccolte dall’intelligence fecero il resto, rendendo l’operazione "Flipper" uno terribile fallimento.

Il generale Rommel, noto oltre che per le indiscusse capacità strategiche anche per essere benvoluto tra i suoi soldati, aveva spostato il suo quartier generale nelle vicinanze di Tobruk da tempo. Era convinto, come ogni bravo comandante, che il comando operazioni dovesse essere stabilito vicino all’azione, e mai al sicuro nelle distanti retrovie. Inoltre, la notte prescelta per il raid, tra il 17 e il 18 novembre, non era nemmeno in Africa, ma a Roma per festeggiare il suo compleanno con la moglie e chiedere rinforzi agli alti comandi.

Tutti i commando sbarcati - ad eccezione di due, tra cui il comandante delle operazione, Laycock - vennero catturati o rimasero uccisi in azione. Compreso il giovane Keyes, che insistette per guidare l’assalto al presunto quartier generale venendo ferito a morte. Sarà Rommel, offeso dall’idea dei britannici che lo pensavano così distante dall’azione ma conscio del coraggio dimostrato dagli incursori inglesi che si erano spinti così dietro le linee per “prelevarlo”, a ordinare una solenne cerimonia funebre con tutti gli onori militari per il giovane avversario, che verrà seppellito nel cimitero cattolico locale.

La cerimonia verrà documentata e le foto spedite alla famiglia come atto di vicinanza e cavalleria tra nemici nonostante la guerra e l'obiettivo della missione. Il tenete colonnello Goffrey Keyes verrà insignito della Victoria Cross postuma. Aveva solo 24 anni.

Rommel, che gli inglesi pensarono di rapire ancora una volta nel ’44 per mano dello Special Operation Service con la mai lanciata Operazione Gaff, morirà il 14 ottobre dello stesso anno - dopo essere quasi stato ucciso dal mitragliamento di un caccia Alleato in prossimità del fronte in Normandia - ingerendo una pasticca di cianuro di potassio poiché sospettato da Bormann di essere tra congiurati che avevano attentato alla vita di Adolf Hitler. Aveva 52 anni. Era stato insignito dell’onorificenza Pour le Mérite già nel primo conflitto mondiale, e verrà ricordato senza alcuna obiezioni da entrambe le parti belligeranti o da alcuno in seguito, come uno dei migliori condottieri della storia bellica mondiale. Le sue spoglie riposano prive di disonore nel cimitero di Herrlingen sotto una croce patente.

Sul dubbio che l'intelligence militare britannica fosse a conoscenza della reale posizione di Rommel durante il raid, attribuito alla volontà di mantenere segreta la capacità di intercettare e tradurre i messaggi cifrati con la macchina Enigma, gettiamo un velo.

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