Emiliano Leonardi
Lattesa è finita ieri pomeriggio alle 16, quando il signor Daniele Orsato (debuttante in serie B) ha dato il fischio dinizio a Frosinone-Arezzo. Fino ad allora tutti erano rimasti col fiato sospeso. I tifosi, che sognavano il «magic moment» dall11 giugno, da quando cioè i canarini di Iaconi avevano ottenuto la promozione fra i cadetti e i dirigenti del club ciociaro, la cui paura di non riuscire a giocare il primo match della storica serie B fra le mura amiche si era trasformata in settimana in un incubo. Invece, proprio 24 ore prima del fischio dinizio, la Commissione di vigilanza ha concesso lagibilità provvisoria al «Matusa» a seguito degli ultimi lavori per la messa in sicurezza della struttura, portata a più di 9.500 posti dai 5.200 di partenza a disposizione per la serie C. Non cè stato il «tutto esaurito», ma solo perché un settore è stato destinato agli ospiti. Ma la partita è stata comunque «sentita» da tutta la città. E quando dopo tre minuti di gioco il direttore di gara ha assegnato allArezzo un calcio di rigore per fallo ai danni di Floro Flores, non cè stato un tifoso gialloblù che abbia sperato nel miracolo di Chiodini. Che ha retto alla tentazione di scegliere un angolo e che ha respinto il penalty dellattaccante. Col terreno pesante causa il diluvio che si è abbattuto in Ciociaria, il primo tempo è andato avanti fra un continuo «batti e ribatti» fra centrocampisti, con la difesa gialloblù spesso in difficoltà contro i diretti avversari (lassenza per squalifica di Juri Cannarsa si è fatta sentire) e con Massimo Margiotta, elemento di spicco dellattacco del Frosinone, mai innescato da Lodi e compagni. In gol, comunque, i ragazzi del presidente Stirpe cerano andati, con Di Nardo pronto a girare in rete, di sinistro, un passaggio filtrante di Fialdini. Però, secondo larbitro di Schio, lattaccante si era aggiustato il pallone con un braccio, prima di rovesciare alle spalle di Bremec. Ripresa in fotocopia, col Frosinone più aggressivo e lArezzo guardingo.
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