Lo storico di parte celebra l’Unità dividendo il Paese

Lo storico di parte celebra l’Unità dividendo il Paese

Assenti dall’aula i consiglieri regionali della Lega Nord, presenti invece quelli del Pdl, ma tutti insieme fortemente critici nei confronti di uno dei relatori ufficiali della cerimonia, quell’Antonio Gibelli (l’altro era Gianni Marongiu), docente di Storia all’Università, accusato di essere di parte anche, ma non solo, per quanto ha scritto nel recente libro «Berlusconi passato alla storia-L’Italia nell’era della democrazia autoritaria»: così, ieri mattina, l’opposizione di centrodestra, in occasione della cerimonia di celebrazione dei 150 anni dell’Unità d’Italia che si è svolta a Palazzo Ducale e ha riunito le assemblee legislative di Regione Liguria, Provincia e Comune di Genova. Il presidente del Consiglio regionale, Rosario Monteleone, ha letto un messaggio alle Regioni del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che sottolinea come questo sia «il momento ideale per richiamare alla memoria eventi fondamentali che hanno condotto alla nascita dello Stato unitario». La cerimonia è stata aperta dall’esecuzione della versione strumentale dell’inno di Mameli. In sala è stata distribuita una copia della «Benedizione delle bandiere», una delle prime edizioni a stampa dell’Inno (1847) con correzioni autografe di Goffredo Mameli che aggiunse di suo pugno l’ultima strofa censurata «Già l’aquila d’Austria - le penne ha perdute». Gibelli, in particolare, non è piaciuto al centrodestra quando ha detto tra l’altro che «la classe dirigente è arrivata a questo appuntamento con molta reticenza, dando l’impressione di viverlo come una spesa inutile e un’incombenza che avrebbe preferito evitare.

Abbiamo dovuto affidarci a quel grande interprete moderno delle tradizioni popolari che è Roberto Benigni per avere un sussulto di emozione adeguato all’importanza dell’avvenimento». I commenti: «È fazioso» secondo il capogruppo del Pdl Matteo Rosso. «Ha dato giudizi invece di raccontare i fatti» ha concluso il segretario ligure della Lega, Francesco Bruzzone.

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