Storie e storiacce con l’investigatore sotto casa

Storie e storiacce con l’investigatore sotto casa

(...) Siamo gli occhi di chi non ha il coraggio di vedere e credere ai propri dubbi. Spesso, quando una signora entra nel mio ufficio perchè teme il tradimento da parte del marito, è già troppo tardi...».
Tradimenti che si consumano sul luogo di lavoro, tra colleghi, o tra datore di lavoro e dipendente, ma anche - e quasi non te lo aspetti - tra genitore e un'insegnante del figlio.
«Un caso che ci ha fatto dannare è stato quello di una signora - ricorda l'investigatore - convinta che il marito la tradisse, ma non riusciva a scoprire nulla. Così ci ha chiesto aiuto. È partita per le vacanze e noi ci siamo messi a seguire il marito: lui usciva, andava in ufficio e tornava a casa. Un marito modello, insomma. Avvertiamo la signora di stare tranquilla! Al rientro dalle vacanze - prosegue Orlandini - consegnamo la nostra relazione alla cliente. Confermiamo la fedeltà del coniuge raccontando un dettaglio… la presenza, nel parcheggio sotto casa di un'altra auto, parcheggiata sempre dietro quella del marito. Sicuramente di un vicino… Decidiamo di fare un ulteriore controllo… sulla targa… l'auto era quella della maestra del figlio».
Casi forse scontati, ma nella hit parade del tradimento entra anche quello che non ti aspetti: come le scappatelle tra vicini di casa, tra cognati, addirittura «migliori» amici «come nel caso - prosegue Venturi- di un marito che si rivolge a noi per controllare la moglie. Una sera la signora lascia la macchina al casello per salire su un'altra vettura, va a cena fuori nell'entroterra e si apparta con il compagno. Finita la serata rientra casa. Il giorno dopo il marito le comunica che sarebbe andato fuori per lavoro per un paio di giorni. Noi ci appostiamo sotto casa e vediamo arrivare l'uomo della sera precedente. Saputo questo,- ci racconta l'investigatore - il nostro cliente decide di andare a casa per coglierli in fragrante e vedere chi è l'amante della moglie…la porta di casa è chiusa dall'interno, suona, nessuno apre ma sente dei rumori. Chiama i Carabinieri… Al loro arrivo la moglie apre tranquillamente e dichiara di aver chiamato il suo avvocato, migliore amico del marito, perché ha deciso di separarsi. Chiede alle forze dell'ordine di non farli incontrare, non vorrebbe mai che il marito potesse fraintendere la presenza dell'avvocato in casa!».
Storie di un vivere quotidiano da commedia all'italiana, ma che è realtà che racconta di tanti disagi silenziosi. Come quelli di genitori preoccupati dai comportamenti dei figli, dalle loro compagnie. E in questo campo, il timore della droga resta quello più forte: «E a volte basta anche solo un capello - dice l'investigatore - per capire. Che tipo di sostanze, con che frequenza. Noi chiediamo al genitore di portarci qualche capello preso da una giacca, da una spazzola, entro 36 ore, analizzandolo diamo delle informazioni dettagliate».
Ma ancor più delicato - dopo le recenti inchieste sullo spionaggio, sulla raccolta illecita di informazioni - è il capitolo delle indagini chieste dalle aziende. Ma non è argomento che i nostri agenti accettano di affrontare serenamente. La paura soprattutto di vedersi affibbiare l'etichetta di chi lavora infrangendo la legge: «Cosa che noi - ci tengono a dire - non facciamo. Dobbiamo solo essere capaci di utilizzare ciò che è lecito. Dall'esperienza alla tecnologia. Però è vero, le aziende ci chiamano per fare indagini, per “controllare” i dipendenti, temendo lo spionaggio industriale, i furti interni o altro».
Un'attività sempre sul filo del rasoio, tra lecito e illecito. Perchè la tentazione è forte e anche in questo settore il mercato detta le sue regole. Perchè se si scopre una microspia nella casa o negli uffici di qualcuno o c'è qualche indagine delle forze dell'ordine in corso oppure c'è qualche altro investigatore che ha violato le regole e gioca «sporco». «A volte è una tentazione, lo ammetto - concludono i nostri 007 - perchè è molto difficile svolgere la nostra professione senza violare la privacy. Noi non possiamo fare uso delle intercettazioni telefoniche o ambientali, perchè sono strumenti illegali.

Possiamo solo dare consigli su come acquistare personalmente registratori o microspie nei negozi specializzati o semplicemente in Internet. Un paradosso, perchè noi non possiamo, ma qualunque cittadino può comprarsi il materiale e installarlo. Ovviamente senza farsi beccare».

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