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Strade, Di Pietro aiuta la Provincia

Gianandrea Zagato

Filippo Penati conferma l’impegno della Provincia di Milano su Pedemontana e il completamento della Rho-Monza. Garanzia che il presidente della Provincia offre però solo dopo aver ottenuto da Antonio Di Pietro assicurazioni «sull’attenzione riservata all’area metropolitana milanese come motore di sviluppo di tutto il Paese».
Segnale che il ministro dei Trasporti fornisce in un incontro organizzato dall’Italia dei Valori nella persona dell’assessore provinciale Giuliana Carlino affinché, «il ministro Di Pietro possa essere sempre aggiornato sulle problematiche e sulle esigenze infrastrutturali della nostra Regione». Come dire: un filo diretto Milano-Roma che ruota attorno all’assessore Carlino, «sarà mia premura - aggiunge in una nota, infatti - ascoltare idee, proposte e perplessità provenienti da tutte le forze politiche regionali e farle pervenire direttamente al ministro Di Pietro».
Ruolo di referente che la Regione Lombardia definisce «paradossale»: «Il ministro Di Pietro può legittimamente scegliere da quale istituzione cominciare le consultazioni per affrontare i problemi infrastrutturali della Lombardia» sostiene il sottosegretario alla presidenza Raffaele Cattaneo «ma che l’assessore provinciale al Sistema informativo sia divenuta magicamente il maggior esperto delle esigenze infrastrutturali lombarde appare paradossale». Annotazioni che coinvolgono pure l’onorevole Stefano Pedica dell’Italia dei valori e che hanno colto nel segno, come dimostra la replica firmata da Carlino e Pedica che definisce «pretestuosa» la nota del Pirellone: «Carlino e Pedica non sono signori accompagnatori delle cariche istituzionali della Regione ma sono istituzioni locali che tutelano la Lombardia con i fatti».
Peccato, commenta la Regione Lombardia, che il duo Carlino-Pedica sia «divenuto improvvisamente il paladino degli interessi lombardi solo perché dello stesso partito del ministro».

Dettaglio di non poco conto, come dimostrano pure i comunicati diffusi dalla Carlino nei giorni precedenti l’incontro e che, sorpresa, non sono stati diffusi istituzionalmente dall’ufficio stampa di Penati bensì direttamente dall’assessore dell’Italia dei valori.

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