Uccisi mentre giocano per la strada o frugano nella spazzatura. Continuano a pagare un prezzo altissimo nel conflitto i bambini afghani, sempre più spesso vittime accidentali dei raid della forza Nato oltre che degli attentati talebani. Lultima strage di innocenti è avvenuta la settimana scorsa nella provincia orientale di Kapisa. Sette bambini tra i 6 e i 14 anni e un ragazzo di 18 sono stati uccisi in un bombardamento aereo dellIsaf che solo ieri ha ammesso le proprie responsabilità in quello che la forza Nato ha definito un «tragico incidente». Nella ricostruzione del generale Lewis Boone, direttore delle Comunicazioni dellIsaf, è emerso che il gruppo, a 600 metri dal villaggio di Gayawa, sembrava composto da persone con «misure da adulti», «apparentemente armate» e che «si muovevano in modo tattico» come se si preparassero a un attacco. Così, ha proseguito il generale, «usando le procedure tattiche standard e con lassistenza di un osservatore al suolo una aereo ha sganciato due bombe sul gruppo che credevamo essere un imminente minaccia per i nostri». Immediata la reazione indignata delle autorità locali che hanno accusato la Nato di aver commesso lennesimo errore « uccidendo otto bambini riuniti attorno al fuoco».
Quello di Kapisa è soltanto lultima delle stragi di bambini in Afghanistan a causa di raid della Nato. A novembre dellanno scorso sei bambini sono morti in un bombardamento Isaf nella provincia meridionale di Kandahar.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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