Non ci sarà il candidato sindaco dellUdc Mario Baccini al vertice in programma questa mattina tra i candidati della Cdl a sindaco di Roma. In una saletta di un noto bar di piazza del Popolo parleranno di strategia elettorale Giovanni Alemanno, Alfredo Antoniozzi e Mauro Cutrufo. Alla stessa ora, ma in altro luogo, il ministro dellUdc parlerà invece della nascita della «Lista Baccini» con i responsabili dei vari comitati.
Lincontro di oggi era stato sollecitato da Alemanno con lobiettivo di ricompattare i quattro candidati della Cdl su una piattaforma comune, per poi avviarsi alla sfida con Veltroni pur con le diverse identità e priorità dei partiti di riferimento e dei candidati. Ma è proprio una diversità della propria candidatura, slegata dai partiti e vicino alla gente, che Baccini rivendica per spiegare la sua assenza al vertice di oggi. «Peccato, perde unoccasione importante», commenta laconico il candidato di Forza Italia, Alfredo Antoniozzi, che vede nel summit loccasione «per concordare unazione comune, pur nella diversità delle posizioni culturali e politica». Meno ispirato al fair play il commento del coordinatore regionale di An, Francesco Aracri, che trova «curiosa la scelta di non partecipare, perché è difficile che si possa dissentire rispetto a cose alle quali non si partecipa». Infine Francesco Giro di Forza Italia «prende atto» ma «continua a non comprendere i motivi che inducono il ministro Baccini a non partecipare al vertice e certamente la sua decisione vanifica in parte lobiettivo delliniziativa che era quello di delineare una cornice programmatica comune allintero della quale ogni partito sarebbe stato libero di muoversi, secondo le proprie peculiarità». «Il rapporto diretto con gli elettori che lonorevole Baccini rivendica - continua Giro - è giusto e appartiene alla natura stessa dellimpegno politico sul territorio ma questo non doveva impedire un sereno confronto, e tuttaltro che paradossale, sulle idee per costruire insieme una Città migliore, meno subalterna allimmagine di Veltroni e più disponibile ad accogliere le concrete esigenze dei romani».
Resta insomma a distanza dagli alleati il ministro centrista, che oggi incontrerà un primo scaglione dei responsabili dei comitati pro-Baccini. Il simbolo della Lista Baccini è pronto, fanno sapere i collaboratori del ministro, sottolineando che la scelta vuole evidenziare il carattere di una candidatura fuori dai partiti, anche se lUdc appoggerà Baccini, assieme ad almeno quattro altre liste civiche. Il partito centrista ha ieri ha voluto polemizzare con gli alleati della Cdl incapaci di interessarsi alle ragioni dei romani. «È paradossale che gli alleati propongano un incontro dei candidati sindaci della Cdl per definire una piattaforma programmatica comune in vista delle amministrative a Roma - dichiara Armando Dionisi, capo della segreteria politica dellUdc -. Fa bene Baccini a non rinchiudersi dentro le stanze dei partiti e a dedicarsi ad incontrare la gente per elaborare un programma di governo, di svolta e di alternativa alla giunta Veltroni.
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