Dopo gli stress test

Si temeva una reazione negativa dei mercati all’esito degli stress test, le prove di stabilità per il sistema bancario europeo che erano apparsi non del tutto convincenti (sette banche bocciate su 91, ma soprattutto indici di resistenza non eccezionali in molti casi). Invece, il day after è stato caratterizzato da rialzi diffusi nelle Borse del continente e da una ripresa dell’euro sul dollaro. Ad aiutare i listini europei sono giunte anche le buone notizia dal mercato immobiliare statunitense: le vendite di case nuova in giugno negli Usa sono cresciute del 23,6% rispetto al mese precedente. Il livello degli acquisti resta basso, ma almeno c’è stata una boccata d’ossigeno.
In Europa i mercati sono stati sostenuti proprio dal settore bancario (+1,7% il sottoindice stoxx600), grazie ai risultati positivi dei test di resistenza. A Milano la migliore performance del settore è stata quella del Banco popolare, con un rialzo del 4,3%. L’istituto, che si pensava alle soglie della sufficienza, ha superato bene gli stress test condotti dal Committee of European Banking Supervisors, con un tier 1 pari al 7% nell’ipotesi peggiore, cioè di una frenata economica del 3% nell’Eurozona. Bene anche Intesa, progredita del 4,06%, e - fra le nostre banche sottoposte ai test - anche il Montepaschi (+1,72%). Le cinque principali banche italiane hanno anche superato i cosiddetti acid test della statunitense JP Morgan, un’analisi che ha bocciato 13 banche su un campione di 35 istituti creditizi europei.
Il superamento delle prove ha dato spinta anche alle quotazioni delle banche inglesi, con la Barclays che ha fatto segnare un +4,5% e la Royal Bank of Scotland il 3%. Buone performance anche in Spagna, con il Banesto a +1,8% e il Banco Pastor +2,2%. La belga Dexia ha progredito del 9,1%, mentre la greca Alpha Bank ha fatto segnare +7,6%. progressi oltre il 5% anche per la Allied Irish Bank e la francese Societe Generale.
Oltre Milano (+1,05%e +0,98 l’all share), rialzi anche nelle principali Borse europee, da Londra (+0,72%) a Parigi (+0,81%), a Francoforte (+0,45%). Sulle sei banche tedesche che non hanno pubblicato i dettagli della loro esposizione al debito sovrano saranno sottoposte a un’indagine da parte del Comitato europeo per i controlli bancari. Va ricordato che la gran parte del debito greco è in carico a istituti bancari tedeschi. Nonostante questa zona d’ombra, il presidente della Bce Jean-Claude Trichet giudica i test «un importantissimo esercizio di trasparenza», diretto a fare chiarezza sulla solidità delle banche europee, e apprezzato dalla banca centrale. Mentre il presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Junker insiste sulla «professionalità» con cui sono state condotte le prove di resistenza. E l’agenzia di valutazione Fitch annuncia che non ci saranno dirette implicazioni sul rating delle sette banche europee bocciate nei test.


Archiviati senza particolari problemi i test di resistenza delle banche, anche l’euro ha ripreso quota sul dollaro, raggiungendo quota 1,30 dollari. Sui mercati dei titoli di Stato, il Btp italiano recupera sul bund tedesco, con uno spread di 122 punti base.

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