È in arrivo «un grande cambiamento» per le retribuzioni dei vertici delle banche e delle istituzioni finanziarie. Nel prossimo futuro non dovrebbero più ripetersi casi come quello dellamericana Aig, il colosso della riassicurazione «salvato» dal presidente Obama a metà marzo con 170 miliardi di dollari mentre negli stessi giorni, infatti, i manager responsabili del disastro avevano riscosso bonus per 165 milioni.
Il Financial stability forum (Fsf), lorganismo di regolazione delle autorità finanziarie presieduto dal governatore di Bankitalia, Mario Draghi, e riunitosi a Londra a latere del G20, ha presentato un piano dazione che comprende anche nuovi principi per la determinazione dei premi per i manager. «Gli schemi di retribuzione - ha detto Draghi - diventano oggetto di supervisione finanziaria e, al di là del linguaggio diplomatico, è un grande cambiamento».
La svolta è molto significativa perché si delega alle istituzioni finanziarie il compito di vigilare sullerogazione di premi ai manager. Non solo, una volta tradotti in norme, i principi dellFsf «sottrarranno» ad amministratori delegati e comitati per la remunerazione le leve del comando. I consigli di amministrazione nella loro interezza dovranno stabilire premi e bonus e revocarli quando gli obiettivi fissati non sono raggiunti. Analogamente, le retribuzioni dovranno essere commisurate ai rischi: più le direttive di un manager metteranno a repentaglio liquidità e reputazione di unazienda meno dovrà essere pagato a parità di risultati.
La stretta sui bonus deriva da una diffusa convinzione in seno ai mercati: «i vecchi schemi retributivi sono tra le cause che hanno determinato la crisi». E lItalia è un passo avanti agli altri: entro fine giugno le banche dovranno recepire le nuove regole emanate da Bankitalia che contengono un capitolo ad hoc sulle retribuzioni.
«Stretta sugli stipendi dei manager»
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