Stroncato dall’infarto Il fratello lo assiste e muore subito dopo

CataniaStrage del dolore a Catania: alla vista del fratello minore stroncato da infarto, viene fulminato da un altro infarto. Ed in serata il fratello maggiore, per la disperazione, finisce in rianimazione per un’ischemia cardiaca. È destinata a divenire un caso medico la triste fatalità della famiglia Garofalo, che gestisce un'azienda di bombole d'ossigeno nella vicina Belpasso: sette sorelle e tre fratelli uniti in vita, ora straziati dalla morte. Cinica ed impietosa. Due le vittime del mal di cuore: Guido, di 45 anni, e Mario Alberto, di 54. In gravi condizioni il terzo fratello, Salvatore, di 57 anni.
Tutto comincia che è ancora domenica. Guido Garofalo, sposato e padre di due figli, lascia Catania per Nicolosi. Una gita fuori porta sui Monti Rossi, che all’ora di pranzo si trasforma in dramma. D'improvviso l'uomo perde i sensi, cade a terra. Non respira più. Da un campo di rugby nelle vicinanze, dove è in programma un incontro tra due formazioni locali, giunge un'ambulanza. Vani però sono i tentativi di evitare il peggio. E quando dopo neppure un'ora, avvisato dai congiunti, arriva anche Mario Alberto Garofalo, sposato e padre di tre figli, la mattinata si fa tragedia: il cinquantaquattrenne scorge il cadavere del fratello. Cade preda di un pianto che sfocia in crisi nervosa. Poche parole, una fitta lancinante al petto, gli occhi sbarrati al cielo. Infermieri e medici del 118 già presenti in zona provano a prestare soccorso, ma neppure l'intervento dell'eliambulanza vale a scongiurare la morte: l'infarto colpisce ancora.
In uno scenario surreale, nell'incredulità generale, i due corpi esanimi vengono trasferiti all'obitorio. Sarebbe già abbastanza per una famiglia chiamata a pagare un prezzo pesante alla morte, ma in serata, infatti, dall'ospedale Garibaldi filtra l'annuncio che anche il terzo dei fratelli Garofalo, Salvatore, vive ore difficili: recatosi tra le corsie del nosocomio catanese a dare assistenza all'anziana madre colpita da malore, sviene.
«Il paziente - spiega Tekia Marouuf, dirigente medico del Pronto Soccorso dell'ospedale etneo - ha avuto una perdita di conoscenza, che crediamo dovuta a problemi cardiaci. Abbiamo rilevato anche i postumi di un'ischemia cardiaca. Si tratta di un caso eccezionale, spiegabile con una patologia familiare». Anche per questo, probabilmente, si è deciso di tenere all'oscuro dell'accaduto una sorella di Guido e Mario Alberto Garofalo, residente a Roma e cardiopatica. «Non è certo frequente una situazione del genere», puntualizza il medico catanese. «Per questo crediamo opportuno studiare il caso pure da un punto di vista genetico». Se ne riparlerà nelle università e nei centri di ricerca.

La Procura di Catania, intanto, ha disposto la restituzione delle salme ai familiari. Non sarà necessario procedere all'esame autoptico. Nelle prossime ore i funerali, titoli di coda di una storia che forse neppure il più fantasioso degli scrittori avrebbe saputo immaginare.

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