Struppa, legato e imbavagliato in casa dai rapinatori

Struppa, legato e imbavagliato in casa dai rapinatori

E poi dicono i napoletani! Quanto a inventiva, a creatività, a fantasia pirotecnica negli affari, non scherzano neanche i senegalesi. Almeno quelli che stazionano indisturbati in alcune aree strategiche della città, a cielo aperto, irridendo i commercianti regolari e proponendosi come venditori-vuccumprà di merce taroccata. Sono arrivati al punto, questi simpaticoni, di affiggere al Porto antico manifesti, ovviamente abusivi, con la pubblicità dei loro prodotti e l’invito alla clientela a recarsi nei magazzini-esposizione per concludere veri e propri affaronissimi. Il senso degli avvisi: «Vuoi acquistare la Louis Vuitton tarocca, ma hai paura delle multe inflitte agli acquirenti di merce contraffatta? Nessun problema.
Le transazioni possono continuare tranquillamente nei nostri magazzini all’ingrosso». Così si esprime una improbabile «Associazione senegalese grossisti merci con marchio contraffatto» che informa sulle «sedi» dove si può svolgere il mercato del falso d’autore senza incorrere nelle norme contro la contraffazione.

L’«Avviso a tutti i turisti», provvisto anche di foto con borse e scarpe fasulle, riporta anche gli indirizzi dei magazzini che si troverebbero nel centro storico, tra via Pré e vico Monachette. I locali hanno anche il ristorante annesso, «dove è possibile gustare la cucina tipica senegalese». Timori di ispezioni? Neanche a parlarne. Siamo o non siamo la città dei d(i)ritti?

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