Roma

Lo studente imbratta? Cinque euro

Una decisione presa dalla preside dell’istituto tecnico per geometri

Igor Traboni

Chi rompe paga. E mai come in questo caso i cocci sono i suoi. Anche se i cocci sono costituiti da suppellettili scolastiche, porte delle aule forate, muri scheggiati o imbrattati con scritte più o meno censurabili.
A pagare, infatti, sono proprio degli studenti, per l’esattezza quelli dell’Istituto tecnico commerciale per geometri di Frosinone. Per tutti quelli riconosciuti responsabili di atti di vandalismo all’interno della scuola (ma anche negli spazi contigui, come diremo tra poco) scatta una multa di due euro. Per quelli individuati come più scalmanati, l’ammenda sale fino a cinque euro.
La decisione è stata presa dalla preside dell’Istituto, la professoressa Giovanna Maniccia, e illustrata al consiglio di istituto, che l’ha avallata. Anche i genitori degli studenti sono stati debitamente informati e la stessa preside assicura che non ha ricevuto alcuna lamentela, né in ordine al provvedimento (che qualcuno avrebbe anche potuto giudicare repressivo o punitivo) né per gli importi delle multe stabiliti.
«Anzi - assicura la professoressa Maniccia - alcuni genitori si sono perfino complimentati, mentre gli altri non hanno trovato nulla da obiettare e tutti hanno messo mano al portafogli per tirar fuori due euro, e in qualche caso anche cinque».
Ma perché questo provvedimento? «Abbiamo attuato un regolamento interno - spiega ancora la preside - soprattutto per educare gli studenti. Sono tutti ragazzi grandi, avviati verso una maturità umana, prima ancora che scolastica, e vogliamo aiutarli facendo capire loro che questo istituto e tutto quello che c’è dentro è anche cosa loro, e come tale va tutelato. No, non vogliamo assolutamente punirli, ma solo accompagnarli verso una condotta civica più consona a un ambiente scolastico».
Nel regolamento scolastico, infatti, oltre ai vandalismi comunque tipici di ogni scuola, quelli, per capirci, che colpiscono soprattutto i muri dei bagni, sono stati inseriti anche quelli relativi ai lanci di bottigliette, lattine e cartacce dalla finestra, che vanno poi a finire sulla strada sottostante o nel cortile condominiale.
Certo, questo istituto tra i più frequentati di tutta la provincia di Frosinone (ci sono oltre settecento alunni, con una discreta percentuale di studentesse) presenta altri segni di degrado, questi però più che altro imputabili alla pessima manutenzione dell’amministrazione provinciale, che non agli atti vandalici degli studenti.
A proposito, gli studenti come l’hanno presa, tra un’ultima ripassata per gli esami della maturità e l’attesa spasmodica dell’uscita dei temuti scrutini?
Da loro nessuna reazione particolare. E chi tace, acconsente.

E in questo caso, ovviamente, paga pure.

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