Perugia - Si concentra sui due telefoni cellulari della vittima l'indagine della polizia relativa all'omicidio della studentessa inglese trovata morta a Perugia. Gli investigatori stanno anche cercando di ricostruire come e con chi la giovane abbia passato la serata di giovedì. La squadra mobile della questura ha sentito fino a notte inoltrata le tre coinquiline della vittima, la ventunenne Meredit Kercher. Ascoltati anche gli studenti che abitano in un altro appartamento della stessa palazzina, sottostante a quello dove è avvenuto l'omicidio. Nessuno sembra però che abbia fornito particolari determinanti per le indagini. Gli investigatori sono intanto in attesa di ricevere i tabulati relativi alle telefonate fatte e ricevute dai telefonini della vittima (apparecchi dai quali la ventiduenne non si separava mai). Accertamenti particolarmente complessi anche per la necessità di valutare eventuali contatti anche internazionali.
Colpita con un coltello o un cacciavite La giovane è morta nella notte tra giovedì e ieri secondo i primi accertamenti medico legali svolti la scorsa notte nell'abitazione di Perugia dove la studentessa inglese è stata trovata. Sarà comunque l'autopsia disposta dal sostituto procuratore Giuliano Mignini a stabilire l'ora esatta del decesso. L'esame sarà eseguito dal medico legale Luca Lalli ma non è ancora chiaro quando, perché prima sarà necessario attendere l'arrivo dei genitori della giovane dall'Inghilterra. L'autopsia dovrà tra l'altro chiarire se la studentessa abbia subito o meno violenza sessuale. Il corpo è stato infatti trovato in camera da letto, a terra e semisvestito. Sembra che la studentessa avesse indosso solo una maglietta che però era alzata fino a scoprire il seno. Sul cadavere era stato posto un piumone. Non ancora chiare le cause della morte della Kercher. Sul collo è stata comunque trovata una vasta e profonda ferita. Provocata - sempre in base ai primi accertamenti - da un'arma non ancora individuata. Tra le ipotesi un coltello o un cacciavite.
Telefonata di minacce: autore estraneo al delitto E' stato intanto identificato l'autore della telefonata di minacce giunta all'anziana nell'orto della quale sono stati poi trovati i due telefoni cellulari della studentessa inglese uccisa a Perugia. Secondo quanto accertato finora dalla polizia, si tratta di una persona risultata completamente estranea al delitto. La telefonata sarebbe stata fatta all'anziana forse per uno scherzo. L'autore non è però risultato coinvolto in alcun modo nella morte della giovane. Dopo avere trovato i due cellulari nell'orto della sua casa, distante alcune centinaia di metri dalla casa dove abitava la studentessa inglese, l'anziana li ha consegnati alla polizia postale che è quindi risalita alla proprietaria.
Il delitto ricostruito in 3D Una ricostruzione virtuale al computer della scena del delitto viene compiuta dagli esperti della polizia scientifica impegnati a Perugia nell'indagine sull'omicidio di una giovane studentessa inglese. Nell'abitazione a ridosso del centro storico perugino stanno lavorando da ieri il personale della questura del capoluogo umbro e quelli dell'Ert, Esperti rilevamento tracce, giunti da Roma. Stanno realizzando una ricostruzione tridimensionale dei locali che sarà poi trasferita su pc. In questo modo anche in futuro gli investigatori potranno muoversi in maniera virtuale nella scena del delitto così come è stata cristallizzata subito dopo il ritrovamento del cadavere. La scientifica ha inoltre rilevato numerose impronte digitali e tracce biologiche di vario tipo sulle quali dovranno però ora essere compiuti ulteriori accertamenti. I rilievi sono proseguiti per tutto il pomeriggio e andranno avanti probabilmente ancora a lungo.
Così come le ricerche dell'arma del delitto e della chiave della porta della camera dove era la giovane. La polizia sta battendo palmo a palmo la zona intorno all'abitazione e l'area nella quale sono stati recuperati i due cellulari della vittima.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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