Studenti all’assalto a Milano: due arresti

MilanoAncora una volta la città è stata in mano a un centinaio, non di più, di «bravi ragazzi» che hanno bloccato il traffico, rovesciato cassonetti, imbrattato muri e alla fine si sono pure azzuffati con la polizia. Che questa volta ha bloccato quattro ragazzi, due dei quali poi arrestati: saranno processati per direttissima questa mattina. Quando, facile prevedere, ci saranno altri scontri, altri incidenti. E con questo sono cinque i giorni di tensione che Milano sta vivendo.
Da quando cioè cinque anarco-insurrezionalisti sono stati arrestati per rapina. Il 3 ottobre infatti andarono a fotocopiare i loro volantini presso la cartoleria di Cl alla Statale. Alla fine gli studenti cattolici presentarono il conto e furono pagati a sganassoni. L’aggressione viene denunciata, la polizia svolge le indagini e venerdì i cinque finiscono agli arresti: 4 ai domiciliari, uno, Valerio Ferrandi, 24 anni, in cella, avendo già alle spalle denunce, fermi e condanne. Non è un’omonimia, è proprio il figlio di Mario, che nel ’77 durante una manifestazione sparò al vicebrigadiere Antonino Custra, uccidendolo.
Già in serata i primi disordini, un corteo non autorizzato attraversa le strade cittadine, tra cassonetti incendiati e muri imbrattati. Il giorno dopo presidio davanti a San Vittore, con bombe carta gettate dentro il carcere. Domenica tregua. Poi lunedì riprendono le ostilità con un’assemblea pubblica alla Statale. Che si conclude con un nuovo assalto alla libreria di Cl, costretta a chiudere. E poi, in pieno stile mafioso, su un grande lenzuolo appeso nell’atrio vengono scritti i nomi degli studenti cattolici che hanno denunciato i cinque anarchici. Come dire: «Chi può, vada a prenderli».
Ieri la replica. Alle 9 parte da piazza Cairoli il corteo degli studenti organizzato nell’ambito delle manifestazioni nazionali contro la riforma del ministro alla Pubblica Istruzione Mariastella Gelmini. Si presentano i «Bravi Ragazzi», un centinaio circa, e gli studenti, quelli veri, capiscono che è meglio filare. Gli anarco-insurrezionalisti iniziano a marciare ma in centro cambiano percorso al corteo, e vengono lasciati fare. Poi iniziano a rovesciare cestini dei rifiuti e la polizia interviene. Non l’avesse mai fatto. I «bravi ragazzi» le si rivoltano contro e nel parapiglia quattro vengono fermati: due vengono denunciati e rilasciati, due arrestati. Sono Matteo Tunesi e Gianmarco Peterlongo, 20 anni, incensurati, vicini al centro sociale Cantiere. Accusati di resistenza e lesioni, saranno processati oggi per direttissima. Ma non è finita. Alle 15 rieccoli in piazza per un presidio dove fanno la loro comparsa alcuni esponenti di Rifondazione comunista e Sinistra critica per portare la loro solidarietà al movimento.

Un po’ di strilli, qualche spingi spingi con la Digos poi alle 17.30 tutti a casa. Ma non è finita. Si riprende questa mattina alle 9 in Tribunale per il presidio in concomitanza con il processo ai due fermati di ieri. Facile prevedere altri disordini.

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