Augusto Pozzoli
Dopo loccupazione violenta del liceo classico Parini, ieri è stata la volta del liceo Berchet di via Commenda dove, poco prima del termine dellorario scolastico, in due bagni qualcuno ha appiccato il fuoco a una montagna di carta igienica e attorno gli scarichi dei lavandini. Sarebbe stato un disastro se non fossero intervenuti subito i bidelli a spegnere le fiamme. Allarrivo dei pompieri lincendio era ormai domato. Il dirigente scolastico Innocente Pessina ha presentato una denuncia contro ignoti.
In questi giorni il Berchet è in autogestione. «Nellatrio dingresso racconta il professore sono gli stessi studenti in agitazione che controllano chi va e chi viene, facendo da filtro per evitare spiacevoli sorprese. Evidentemente, però, resta un clima di grande confusione, e chissà che cosa è successo». Nelle aule, ieri mattina, chi voleva era a lezione. E una decina di minuti prima che suonasse la campanella finale al secondo piano delledificio è scoppiato lincendio. Un acre odore sprigionato in particolare dai contenitori di plastica della carta igienica conservata nei bagni in fiamme ha subito attirato lattenzione dei bidelli del piano che, aiutati dai colleghi, hanno spento le fiamme che già avevano invaso i corridoi.
Prima di andarsene i responsabili di questo gesto avevano peraltro provveduto a chiudere con la carta igienica gli scarichi dei lavandini. Ora al Berchet tutti si chiedono come sia possibile che in pieno orario scolastico qualcuno possa aver progettato tutto questo. Dice il dirigente scolastico: «In effetti sembra incredibile: per questo siamo propensi a pensare che si tratti dellintervento di qualche esterno alla scuola che, sapendo che era in atto lautogestione, voleva alzare il clima della tensione. Da un sopralluogo abbiamo visto che era rimasta aperta una porta laterale che dà sul cortile: qualcuno potrebbe essersi introdotto di là. Abbiamo dato ai carabinieri tutti gli elementi per poter procedere».
Al Berchet la scorsa settimana si era riunito il collegio dei docenti per proporre agli studenti una cogestione. La parte più accesa dei contestatori aveva respinto la proposta e dichiarato lautogestione.
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