Studio italiano: allarme per l'aspartame nelle merendine

Allarme per i risultati di una ricerca sulla sostanza dolcificante contenuta in tanti prodotti per l'infanzia

Nuovi sospetti per l'aspartame, dolcificante contenuto in diversi prodotti light, dolciumi e alimenti per l'infanzia che già in passato è stato al centro di polemiche come presunto responsabile di danni alla salute.
Uno studio italiano sui topi rilancia l'accusa di provocare il cancro, indicando un significativo aumento di tumori al fegato e al polmone.
Mentre una ricerca danese su circa 60 mila donne, recentemente pubblicata sull'American Journal of Nutrition, dimostra che il prodotto aumenta i rischi di parto prematuro. Due lavori scientifici che, in Francia, l'Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare (Anses) ha deciso di valutare attentamente.
Un esame che potrebbe portare le autorità d'oltralpe a raccomandazioni sul consumo del dolcificante. E non è escluso che l'argomento possa tornare all'attenzione dell'Autorità europea di sicurezza alimentare (Efsa), che nel suo ultimo parere aveva tranquillizzato sull'utilizzo del prodotto. Anche perchè lo studio italiano è stato realizzato dall'istituto di ricerca bolognese Ramazzini, che si occupa da 10 anni dell'aspartame. E fu proprio una ricerca di questo istituto del 2007 sui ratti, sempre sulla cancerogenicità della sostanza (per leucemie e linfomi), a sollecitare il parere dell'Efsa del 2009, che fu rassicurante per i consumatori.


Ora lo studio italiano, pubblicato a dicembre sul American Medical Journal of Industrial Medicine, realizzato su topi che hanno ricevuto dosi alte, medie e basse di dolcificante per tutta la vita, rimette in discussione i rischi, dimostrando che nei topi maschi che consumano il dolcificante il rischio di malattia aumenta significativamente: si passa dal 5% del gruppo di controllo (senza aspartame nella dieta) al 18% (gruppo alta dose) nell'epatocarcinoma e dal 6% (controllo) al 13% (alta dose) per il tumore polmonare.

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