da Islamabad
Un uomo si è dato alle fiamme davanti a una centrale della polizia dopo aver passato ore e ore a cercare di convincere gli agenti che sua moglie era stata vittima di uno stupro di gruppo. È successo giovedì a Bahawalpur, nel Pakistan centrale. Ricoverato durgenza in ospedale, luomo è morto poco dopo per le gravi ustioni riportate.
Secondo la ricostruzione di un quotidiano pachistano, la polizia si sarebbe rifiutata di convalidare la denuncia sporta dalla moglie, presumibilmente rapita e violentata da tre uomini la settimana scorsa. Il marito, davanti a tale indifferenza, aveva già minacciato atti disperati, ma nessuno gli aveva dato ascolto. In molte aree del Pakistan, specie in quelle rurali, la vita quotidiana ruota ancora intorno a usi e pratiche tribali. Qui i «saggi del villaggio» hanno spesso più voce delle stesse forze dellordine. I casi di stupro sono numerosissimi, e le stime della commissione per i diritti umani sono preoccupanti: solo lo scorso anno 151 donne pachistane sono state vittime di stupri di gruppo, e 176 sono state uccise per lavare il «disonore».
In teoria, i «verdetti» emessi dai consigli tribali sono illegali, ma pochi hanno il coraggio di contestarli.
Gli stuprano la moglie, si dà fuoco perché la polizia gli nega giustizia
Frequenti nelle zone rurali i casi di violenza di gruppo sulle donne
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