Cronaca locale

Stuprava le pazienti anestetizzate

Saputo di essere stato condannato a 8 anni di carcere - una sentenza confermata dalla Cassazione - un anno fa era scappato in tutta fretta a Santo Domingo. Convincendosi probabilmente di averla fatta franca e di poter tagliare i ponti con il passato. Il suo, poi, era davvero molto ingombrante: Paolo Ettore Viviani, fino al 2004 (allora era 52enne) non solo era riuscito a spacciarsi per chirurgo estetico senza avere né titolo accademico né specializzazione se non una laurea brasiliana non riconosciuta in Italia, ma era stato accusato di aver abusato delle sue pazienti (almeno sei tra il 2003 e il 2004) dopo averle anestetizzate durante gli interventi. Gli investigatori della squadra mobile e quelli dell'Interpol, però, hanno continuato a cercarlo e - dopo aver monitorato gli spostamenti della ex moglie e della figlia - giovedì il falso chirurgo è stato bloccato e arrestato all’aeroporto di Linate. Dai Caraibi, infatti, recentemente Viviani si era spostato a Madrid. E da lì è rientrato in Italia.
Dicono fosse bravo. Molto bravo nel suo lavoro. E le sue pazienti (alcune note vip del mondo dello spettacolo) si fidavano di lui al punto che, ormai, molte di loro erano diventate vere e proprie amiche. Che, oltre a farsi curare, gli confidavano pensieri e desideri. Una fiducia rivelatasi molto mal riposta. Sette anni fa, nel giugno 2004, la polizia scoprì che l’uomo era un erotomane incallito. L’oggetto delle sue attenzioni non erano però signore e signorine consenzienti ma pazienti addormentate sul lettino del suo studio-ambulatorio sotto l’effetto dell’anestesia. Donne con le quali prima era entrato in confidenza per carpirne i sogni anhe più intimi, quindi le aveva «addormentate» con il benzodiazepine, una sostanza che se iniettata in vena in dosi massicce, diviene un potente sedante con l’effetto indotto di scatenare fantasie sessuali.
Così nel giugno 2004 Viviani venne arrestato con l’accusa di violenza sessuale ed esercizio abusivo della professione medica. E i suoi studi - il «Beauty Center» di viale Piave a Milano e quello di via Aldo Moro a Cassano Magnago (Varese) - vennero chiusi e sequestrati dall’autorità giudiziaria.
Era stata proprio un’ex amica del finto chirurgo a far scattare le indagini con una querela direttamente in Procura. La donna, 35 anni, raccontò ai giudici di essere stata anestetizzata con una endovena di benzodiazepine. Una sostanza che, se isolata e iniettata in dosi massicce, addormenta ma non totalmente. La vittima ricordava infatti di essere stata violentata da Viviani.
Dopo altre tre denunce scattarono le intercettazioni telefoniche e ambientali della polizia. Ma fu una minuscola telecamera, piazzata dagli investigatori nello studio di viale Piave, a incastrare Viviani in maniera definitiva. Le immagini, infatti, immortalano il medico mentre si spoglia fischiettando davanti alla paziente addormentata. E gli interventi - che avrebbero richiesto non più di trenta minuti - alla fine duravano almeno tre, quattro ore.
Con il finto medico nel 2004 finirono in manette altri 5 colleghi che gestivano con lui lo studio di viale Piave.


Durante le indagini gli investigatori scoprirono che Paolo Viviani era già stato processato nel 1994 per esercizio abusivo della professione, ma il reato era finito in prescrizione per scadenza dei termini.

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