Stupro di Rapallo inventato per attirare l’attenzione

Stupro di Rapallo inventato per attirare l’attenzione

La notte di violenza a Rapallo, quando una donna ha denunciato di essere stata aggredita e violentata da due stranieri mentre portava fuori il cane non è mai esistita. Un’invenzione. Una fantasia nera creata su misura dalla sedicente vittima, che non ha esitato a scatenare il panico tra la gente del suo quartiere parlando di presenza in zona di balordi pronti a tutto.
La donna, una quarantanovenne di origini milanesi, si è inventata tutto. Probabilmente soltanto per attirare su di sé l’attenzione dei familiari, forse perché si sentiva sola, trascurata, poco amata. La donna, denunciata ora per simulazione di reato e procurato allarme, aveva raccontato ai carabinieri della compagnia della locale stazione di essere stata aggredita da due uomini in via Castiglione in località San Pietro di Novella a Rapallo, mentre stava rientrando in macchina dopo una passeggiata col cane. Secondo la sua testimonianza, risultata falsa in seguito alle indagini svolte e poi per sua diretta ammissione, i presunti violentatori avrebbero usato una bottiglia per perpetrare la violenza.
La donna non risulta essere seguita dai servizi sociali e non ha fornito spiegazioni per il suo gesto. Secondo gli investigatori la signora, sposata separata e attualmente impegnata in una nuova relazione, ha descritto agli inquirenti la violenza nei particolari, ma già dal primo momento non è stata abbastanza convincente nella bugia.

Sono bastati tre giorni ai carabinieri per ricostruire la dinamica delle vicenda. Tutta un’invenzione. Lo confermano i carabinieri della compagnia di Santa Margherita Ligure che hanno messo la donna di fronte alle loro conclusioni. Così la signora ha dovuto ammettere. E ritrattare.

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