Su «Dossier» la Puglia che funziona e investe sul futuro

Un'occasione unica per porre le basi della ripresa economica. Crescono le aspettative per la 75ª Fiera del Levante di Bari. Evento che vedrà la Puglia, con le sue attività produttive, in prima linea. Ed è proprio questa regione la protagonista assoluta della prossima edizione di Dossier, diretto da Raffaele Costa, in edicola con il Giornale. «Quest'anno l’evento fieristico avrà un compito ancora più delicato rispetto alle precedenti edizioni - dichiara l’editrice Maria Elena Golfarelli, la quale ha voluto lanciare in occasione della Fiera il nuovo numero proprio per raggiungere tutti i protagonisti dell’economia, interessati a conoscere le forze imprenditoriali pugliesi. «Da queste pagine mostreremo all’Italia la Puglia che funziona, crea valore e soprattutto investe sul futuro».
Seguendo la sua linea ormai consolidata, Dossier fa il punto sullo stato della regione analizzando dati, risultati, performance. A confrontarsi, poi, sono i principali esponenti dell’industria e della politica locale e nazionale. In copertina, Piero Montinari, il numero uno della Confindustria regionale. Montinari sottolinea la necessità di puntare sull'innovazione per garantire la competitività delle imprese pugliesi sul mercato internazionale. Export, rinnovo produttivo, turismo, diversificazione. Queste le parole chiave. E a sottolinearlo sono anche Matteo Biancofiore, presidente di Confcommercio Puglia, e Alfredo Prete, al vertice di Unioncamere. Non manca, poi, un'intervista al presidente della Regione, Nichi Vendola. Della questione meridionale, parla Raffaele Fitto, ministro per i Rapporti con le Regioni. «Se non c'è stata una crescita effettiva al Sud, il motivo non è di certo la mancanza di risorse, ma il fatto che sono state spese male, disperse in interventi non sempre mirati - dichiara il ministro Fitto a Dossier -. L'inversione di rotta è possibile, ma per non compiere gli errori del passato la classe dirigente locale deve mettere in campo prima di tutto una profonda autocritica anziché rivendicare nuove risorse». Secondo Fitto, il problema della qualità degli investimenti al Sud è strutturale: «È per questo che il cambiamento passa inevitabilmente attraverso una riflessione da parte degli amministratori - spiega -; responsabilizzare la classe dirigente locale è il primo passo da compiere». Ad accendere il dibattito è anche la voce di Marcello Veneziani, tra le anime più critiche, e pensanti, del centrodestra. Ma soprattutto un pugliese perfettamente conscio delle criticità che colpiscono la sua regione. Veneziani controbatte chi lamenta un’influenza negativa del Carroccio sulle politiche governative rivolte al Sud. «Ha fatto più per il Sud il ministro leghista Roberto Maroni che tanti suoi predecessori meridionali».

«È tempo di lasciarci alle spalle retaggi culturali e assistenzialismi inutili - sostiene Golfarelli -. La Puglia ha tutti gli strumenti per guidare la crescita del Mediterraneo, e a dimostrarlo saranno le sue donne e i suoi uomini d'impresa».

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