(...) già prevista per lanno venturo, ma anche alle Euro 3 a benzina. Al momento, nessuno ha ancora pensato di estendere i divieti ai motorini, molti dei quali più inquinanti delle auto, perché probabilmente farebbe perdere voti; ma in corso dopera qualche nemico delle due ruote spunterà di sicuro.
L'obiezione più forte a una consultazione - soprattutto se vincolante - dei cittadini su questa materia è tuttavia unaltra. Con il loro voto, pochissimi perseguirebbero l'interesse generale della città, la stragrande maggioranza solo il proprio interesse personale: chi ha auto inquinanti che oggi pagano per entrare in centro dirà no, chi ha avuto qualche vantaggio dal provvedimento dirà sì, chi pensa che sono meglio un po' di polveri sottili in più che un danno economico dirà no, chi spera che un allargamento dei divieti dia ossigeno al mercato delle auto ecologiche dirà sì, e così via.
La conclusione è che il sindaco e la sua giunta (dato e non concesso che siano uniti) devono assumersi direttamente - in base ai dati raccolti in questa fase di sperimentazione e alle «proiezioni» sulla quantità e la qualità del traffico nel prossimo quinquennio - la responsabilità di una decisione, anziché scaricarla sui milanesi. Chiedere poi un parere ai cittadini, e poi disattenderlo, sarebbe addirittura controproducente.
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