Su inaugurazioni e annunci l’«effetto-boomerang»

Dopo Villa Troili e Trastevere, un’altra giornata campale per il sindaco, contestato al «Giulio Cesare» e su Villa Torlonia e rom

Claudio Pompei

Da un po’ di giorni Veltroni comincia a dare segni di nervosismo, almeno a giudicare dalle reazioni di fronte agli attacchi politici. Può darsi che la cosa dipenda, in parte, anche dai sondaggi - quelli veri - che vedono assottigliarsi il suo margine di vantaggio su Alemanno. Certo è che, di fronte al moltiplicarsi dei suoi impegni preelettorali, stanno crescendo anche le critiche che gli avversari gli muovono. Perfino le varie inaugurazioni alle quali ogni giorno partecipa sono diventate un terreno scivoloso. Giorni fa, a Villa Troili, il sindaco uscente, si è ritrovato accanto il suo avversario, spalleggiato dagli abitanti della zona esasperati per i nomadi. Domenica, al taglio del nastro per i lavori di risistemazione di piazza San Cosimato, Veltroni è stato contestato da operatori e abitanti del rione. Insomma, non gliene va bene una.
Quella di ieri è stata un’altra giornata campale. Azione giovani lo ha contestato all’entrata del liceo Giulio Cesare con un volantinaggio e uno striscione che recitava: «Veltroni, siamo studenti non tuoi clienti». Il sindaco è stato fatto entrare da una porta secondaria per evitare il confronto con il gruppo di contestatori e per questo i giovani di An non sono riusciti a consegnargli il solito regalo goliardico che questa volta era un grembiule di quelli che usano i bambini a scuola. Fatto ben più grave è che è stato impedito ai militanti di Ag, studenti del liceo Giulio Cesare, di entrare dentro la scuola.
La seconda tappa della giornata, a Villa Torlonia, non è andata meglio. Nonostante «virtual set», fotografia tridimensionale, robotica, proiezione tridimensionale stereo, tappeti sensibili, infrarosso termico, ristorante e caffetteria, Veltroni si è beccato le critiche di Pasquale De Luca, capogruppo di Forza Italia in Campidoglio e di Mario Cola, candidato a presidente del III municipio. «L’inaugurazione del Villino medievale - hanno detto i due esponenti azzurri - fa notare ancor più lo stato di degrado in cui versa il monumentale edificio vicino, il Teatro. È questo uno degli edifici di Villa Torlonia che Veltroni aveva promesso di restituire al più presto alla città».
«Ci congratuliamo con il sindaco - hanno detto ironicamente De Luca e Cola - per l’ennesimo taglio di nastro, conferenza stampa, foto e buffet. Ci piacerebbe conoscere anche la sorte dei lavori di ristrutturazione del Teatro adiacente la Limonaia: i finanziamenti furono ottenuti nel 1999 durante la giunta Rutelli e integrati della Pirelli Spa che si fece carico della progettazione esecutiva e del restauro degli affreschi a fronte della gestione per venticinque anni del teatro stesso. Dopo una procedura di aggiudicazione dei lavori contestata e annullata a seguito di una interrogazione urgente nel marzo 2005, trascorsi 14 mesi si scopre che l’amministrazione comunale vuole procedere con la stessa gara. Il sindaco dovrebbe anche spiegare come mai la Limonaia è stata trasformata in pizzeria, con orari d’esercizio ben più estesi rispetto a quelli di apertura del Villino e, neanche a dirlo, gestita dalla stessa società che si occupa della ristorazione alla Casa del Cinema e della Casina di Raffaello. Un vero monopolio: economico, culturale e gastronomico».
Terzo e ultimo scivolone della giornata di ieri, l’annuncio dello sgombero del campo nomadi abusivo in via Teano. Alemanno non si è lasciato sfuggire l’occasione: «Fa riflettere - ha detto il candidato della Cdl - come, con l’approssimarsi della scadenza elettorale, il sindaco Veltroni si ricordi improvvisamente dei rom abusivi. Un ripensamento dovuto principalmente alla forte protesta popolare dell’ultimo periodo, e che stride nettamente con il lassismo dimostrato in tutti questi anni nei confronti di un problema così sentito dai cittadini romani». «Il mio timore - ha continuato Alemanno - è che si tratti dell’ennesima vuota operazione d’immagine.

Invito perciò il sindaco uscente a vigilare affinché non si verifichi ancora una volta che i nomadi, come avvenuto dopo lo sgombero del campo abusivo di Saxa Rubra, tra pochi giorni tornino indisturbati nell’insediamento».

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