Il «totem» installato davanti alla Stazione centrale di Milano, quello che per un anno ha contato alla rovescia i secondi che mancavano all’Alta velocità tra Milano e Bologna, l’altra sera segnava 364 giorni, e poi ore, minuti e secondi. Un contatto elettrico? Un errore? Non doveva essere fermo sullo zero, a evento ormai compiuto? Il totem ha ripreso, invece, il suo lavorìo di numeri all’indietro. Tra un anno esatto c’è un nuovo appuntamento, uguale e diverso: il completamento dell’intera rete di Alta velocità. Oggi si sta ancora lavorando alla Novara-Milano e alla Bologna-Firenze. Poi, tra le capitali di Lombardia e Piemonte basterà un’ora, e tra Milano e Roma si scenderà a 3 ore, senza fermate, con un risparmio di mezz’ora rispetto a oggi. «Le due tratte saranno pronte qualche mese prima - spiegano alle Ferrovie -. Ma la data di avvio, il 14 dicembre, non è modificabile, perché coincide con il cambio dell’orario». La Milano-Bologna, per esempio, era a punto già in settembre: oltre due mesi sono serviti a migliaia di chilometri di pre-esercizio.
Il contasecondi del totem dunque non corre rischi, ha un buon margine di sicurezza e sarà puntuale: molti ricordano ancora, anni fa, la figuraccia di un marchingegno simile che a Milano doveva misurare l’attesa per il Piccolo teatro. Fu travolto dalle polemiche quando qualcuno si accorse che barava sul conteggio.
La rivoluzione delle Ferrovie, magnificata ieri in tutti i modi, non si ferma però all’Av Milano-Roma-Napoli: l’offerta è rinnovata anche su altre tratte, perché i collegamenti tra Roma e Genova, Verona, Venezia, Bari, Lamezia, sono stati «blindati» alle 3 ore e 59 minuti che oggi rappresentano il tempo di percorrenza dei treni tra Milano e Roma con fermate intermedie.
Per il completamento definitivo, però, alcuni dettagli sono ancora a venire. Quello dei nodi urbani, per esempio. La nuova stazione sotterranea di Bologna sarà pronta nel 2011, quella di Firenze nel 2014: ulteriori risparmi di tempo. E si pensa al collegamento Roma-Milano tra le stazioni Tiburtina e Rogoredo, che hanno il vantaggio, rispetto a Termini e Centrale, di essere di transito e non di testa; un quarto d’ora di meno, che ha reso possibile l’annuncio dato dall’ad delle Fs, Mauro Moretti: «Milano-Roma in 2 ore e 45».
Protestano i pendolari, convinti che i colossali investimenti per l’Av abbiano sottratto fondi alle loro littorine. Invece le Ferrovie ricordano un fatto che non è ancora ben entrato nella conoscenza collettiva: i treni e gli orari regionali li scelgono, li decidono e li pagano le Regioni, per le quali le Ferrovie sono un semplice fornitore. Una novità dell’era Moretti, il quale ha compilato un catalogo: il treno nuovo costa tot, l’aria condizionata costa tot, più carrozze costano tot. Insomma: se la Regione non paga, andate a protestare là.
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