Sub senza la boa: falciato da una barca a Recco

È giallo sulla morte di un pescatore sportivo d’apnea, Stefano Ferri, idraulico di 38 anni, di Genova, residente nel quartiere di Albaro. Il suo corpo è stato trovato nel primo pomeriggio di ieri dai vigili del fuoco sul fondale tra Recco e Molinetti. La testa era spaccata come da un colpo d’ascia e presumibilmente la ferita è dovuta all’impatto con l’elica di una barca a motore. Il magistrato di turno, il pm Giovanni Arena, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti e ha disposto controlli sulle eliche delle imbarcazioni tra Genova e Chiavari alla ricerca di quella che avrebbe colpito il sub. Il cadavere dell’uomo era stato segnalato da un diportista con una telefonata al numero blu 1530: il cadavere è stato trovato a duecento metri dagli scogli, in un punto in cui è consentito il passaggio delle imbarcazioni a motore.
Secondo quanto trapelato dalla centrale operativa della capitaneria di porto coordinata dal comandante Rodolfo Raiteri, l’uomo potrebbe aver evitato di esporre - magari per eccessiva sicurezza - la boa di segnalazione, visto che non aveva addosso alcun spezzone di corda. Fatto che tuttavia non concorderebbe con le testimonianze dei parenti che hanno raccontato che l’uomo era solito praticare la pesca sportiva in apnea proprio con l’impiego del pallone segnasub.

Al momento non risulterebbero segnalazioni da parte di testimoni: è probabile che se l’impatto è avvenuto senza che ci sia stata alcuna boa di segnalazione chi era alla guida dello yacht non si sia accorto dell’impatto con il pescatore. Indagini sono in corso per chiarire cosa sia realmente avvenuto.
L’uomo, la cui scomparsa era stata segnalata martedì sera dalla moglie, lascia anche una figlia piccola.

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