Sulle quattro ruote motrici si è detto di tutto e il contrario di tutto. Qualche anno fa sembravano adatte solo a chi doveva correre nei rally. Oggi sembrano indispensabili anche per andare a fare la spesa. Perché non si sa mai. Come spesso accade, la verità si trova un po dappertutto, nel senso che la trazione integrale si è molto evoluta. È indubbiamente un fattore di sicurezza. Ma, come spesso accade nel mondo dellauto, i «però» e i «distinguo» è sempre meglio tenerli a mente. Innanzitutto chiariamoci le idee su come funziona e a cosa serve distribuire la coppia motrice su quattro ruote. Quando si accelera, la spinta del motore è convogliata alle ruote attraverso la trasmissione. È come un ciclista che salendo per una montagna spinge sui pedali con forza.
In funzione delle pedalate che fa al minuto si può definire la sua potenza. Due ciclisti che salgono alla stessa velocità, sviluppano la stessa potenza. Ma è più forte chi pedala con una frequenza più bassa, magari seduto sul sellino, rispetto a chi fa frullare le gambe, ritto in piedi. Se un motore ha tanta coppia, spinge sulle ruote per farle girare con unelevata accelerazione. Questa può avere buon esito, cioè far procedere velocemente la vettura, solo se il terreno sotto alle ruote è in grado di dare una controforza di eguale intensità. Se sotto a una ruota si trova un terreno che offre poca resistenza, tutta la coppia motrice del motore si scaricherà su questa ruota e non ci sarà più coppia (forza) per le altre ruote. Se - e arriviamo al punto - la coppia motrice viene scaricata su quattro ruote invece che su due, la quantità di coppia a disposizione di ogni ruota sarà minore, e quindi a parità di «debolezza» del terreno, il limite di slittamento delle ruote viene elevato a un livello superiore.
L«integrale», quindi, per ogni situazione? Si potrebbe rispondere di sì, se tutta la struttura del mezzo è impostata per essere 4x4. Prendiamo Subaru Forester (nella foto), Suv di medie dimensioni che utilizza un sistema estremamente equilibrato di trasmissione. Infatti dispone di un differenziale centrale che divide la coppia motrice in modo equo: 50% all'anteriore e 50% al posteriore. Ma anche la distribuzione dei pesi del mezzo è equilibrata. Tutta la vettura è stata progettata per questa equa distribuzione, al punto che in Subaru la chiamano Symmetrical Awd per sottolineare il fatto che più è equilibrata la meccanica, più sarà equilibrata la marcia e la dinamica del veicolo. Perché il peso e le forze che agiscono sugli pneumatici devono essere sempre in perfetto equilibrio, se si vuole porre la sicurezza attiva al centro del progetto. In natura, lenergia cerca sempre la strada più facile per scaricarsi.
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