Subito un incontro tra i ragazzi di tutti i Paesi del Mediterraneo

«Alle ragazze e ai ragazzi di Roma non si possono offrire soltanto notti bianche e concerti al Circo Massimo. Certo, le occasioni di svago sono sempre bene accolte ma questo non vuol dire che dobbiamo vivere nel paese dei balocchi per poi svegliarci una mattina e scoprire che il mondo intorno a noi e ben diverso. Ecco perché - dopo gli attacchi al Papa per le sue parole malinterpretate e strumentalizzate sulla religione islamica ci siamo rivolti al sindaco Veltroni e all’assessore alle politiche giovanili Touadi per proporre un nuovo modo di gestire i rapporti con noi ragazzi». A reclamare un serio confronto sul ruolo dei giovani nella vita della città è il coordinatore di Forza Italia Giovani del Lazio Giancarlo Miele che parla senza mezzi termini di emergenza culturale ed emergenza etica e morale.
Ma non è esagerato parlare di emergenza etica e morale per i giovani romani?
«Non credo, anzi ci sono diversi segnali di malessere: dall’abbassamento dell’età del primo contatto con le droghe fino alla violenza politica e sessuale e al bullismo fra gli adolescenti, ma quello che più preoccupa è l’atteggiamento di indifferenza e di impermeabilità al cosiddetto mondo degli adulti. È questa, secondo noi, l’emergenza che deve preoccupare di più, perciò chiediamo che si costituisca al più presto la consulta dei giovani».
E quale sarebbe il compito di questa consulta?
«La consulta dovrebbe occuparsi di tutti i problemi che riguardano la vita dei giovani a Roma, ma dovrebbe anche promuovere iniziative per far recuperare ai ragazzi il senso della nostra identità culturale perché siamo convinti che solo così potremo confrontarci con spirito costruttivo con i nostri coetanei di altre culture e di altre religioni. Dobbiamo essere consapevoli che il nome di Roma conserva nel mondo un significato e un valore unico, come simbolo della civiltà occidentale e della cristianità e perciò su noi giovani ricade un peso e una responsabilità particolare».
Non c’è il rischio di favorire posizioni di chiusura e di scontro di fronte a certe manifestazioni di integralismo come quelle alle quali abbiamo assistito nei confronti del Papa?
«Tutt’altro, siamo convinti che soltanto quando si è consapevoli della propria identità culturale e del patrimonio di valori e di principi di cui siamo portatori, è possibile confrontarsi con altre culture ed altre convinzioni religiose in maniera positiva e costruttiva. È sicuramente interessante e utile conoscere l’insieme di tradizioni, di regole e di convinzioni su cui si basano altre civiltà, ma il confronto risulta utile solo se c’è da entrambe le parti reciproca curiosità e reciproco rispetto. È per questo che pensiamo sia utile inserire nella consulta anche rappresentanze di organizzazioni giovanili islamiche e di altre religioni che potranno assicurare un contributo in più di conoscenza e di sensibilità verso un mondo che noi giovani, non possiamo più permetterci di ignorare».


Cosa proponete?
«Noi pensiamo che i giovani di Roma debbano farsi promotori di una grossa iniziativa che sappia davvero favorire lo scambio fra le diverse culture e la conoscenza reciproca soprattutto fra i popoli del Mediterraneo. Pensiamo ad una festa dei popoli da tenersi ogni anno a Roma dove possano incontrarsi studenti di tutte le università e delle scuole dei Paesi del Mediterraneo». le diverse aree d’influenza».

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