Roma - Onorevole Ronchi, il 68,8% degli elettori di centrodestra vuole che in Parlamento ci siano due soli partiti, il 63,2% che i partiti del centrodestra si uniscano. C’è voglia di semplificare il quadro politico?
«Il sondaggio de il Giornale conferma quanto dice da tempo Fini. Bisogna partire con il processo federativo perché lo vuole non solo il popolo del 2 dicembre ma tutto il popolo del centrodestra che chiede coesione e una strategia unitaria. Quindi il messaggio agli altri partiti può essere solo uno: sbrighiamoci a mettere in piedi la federazione, facendola partire dal basso».
C’è chi teme che le identità dei singoli partiti verrebbero stemperate.
«Nessuno vuole uccidere le identità dei singoli partiti. Ma l’idea di raccordarci sta sempre più prendendo piede. Io credo sia necessario partire dai gruppi comunali, provinciali e regionali. Fosse per me inizierei anche ad adottare gli speaker unici. D’altra parte dovunque si va gli elettori ci chiedono unità. L’elettorato, insomma, è molto più avanti della classe dirigente. Noi, invece, stiamo perdendo tempo prezioso».
È corretto dire che la federazione è un passaggio intermedio verso il partito unitario o è una forzatura?
«Il partito unitario io ancora non lo vedo. Quello sì metterebbe a rischio le nostre identità. Ma il centrodestra, a differenza del centrosinistra, è unito e coeso sui valori e sul progetto strategico. In questo senso una legge elettorale che semplifichi il sistema e traduca il desiderio degli italiani di rendere il bipolarismo una scelta irrevocabile sarebbe auspicabile».
Il 52% degli elettori moderati vuole la Lega Nord come parte integrante del nuovo soggetto politico. Il 57,6% vuole l’Udc. Questi dati la sorprendono?
«Non mi sorprendono affatto. Sia la Lega che Udc sono due delle quattro gambe del centrodestra. L’elettore ci vede insieme perché insieme governiamo e la Lega e l’Udc sono considerate parte integrante del progetto. Da parte loro, forse, c’è qualche tatticismo di troppo, ma le loro identità vanno rispettate».
Se Udc e Lega dovessero continuare a tenere il freno a mano tirato Forza Italia e An dovrebbero avviare il processo verso la federazione?
«Il centrodestra ha dimostrato che quando si mette attorno a un tavolo trova l’unità. È successo sulla legge elettorale e sulle amministrative. Io sono convinto che l’Udc farà parte della partita, anche se non so in quale forma. L’azione dell’Udc in Parlamento, d’altra parte, è coerente con il patrimonio di valori del centrodestra».
Capitolo leadership: il 36,1% vuole Berlusconi, il 25,9% vuole Fini, il 10,6% vuole Casini.
«Il risultato del sondaggio non può che fare piacere ma per Fini, in questo momento, è centrale rilanciare il centrodestra e trasformare il malumore verso Prodi in un’alternativa di governo. Il problema della leadership si porrà quando sarà caduto Prodi».
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