Subito il referendum su Ecopass La Lega: «Pronti 100 nostri gazebo»

(...) di luglio, è calato il silenzio. In tante riunioni, anche davanti ad altri assessori, il sindaco non ha perso occasione per ricordare a quello alla Mobilità Edoardo Croci di «non parlare di Ecopass» con i giornalisti. La Moratti è impegnata nel rilancio d’immagine, e gestisce con un certo fastidio la garanzia data alla Lega del sondaggio. Ieri ha incontrato i vertici cittadini del Pdl, Ignazio La Russa, Maurizio Lupi, Luigi Casero, Guido Podestà, Riccardo De Corato. Sul tavolo il masterplan di Expo, si è parlato molto «di traffico, parcheggi, smog, di tutte le scadenze della città da qui al 2011», ha spiegato La Russa. La Moratti conferma che sul tavolo c’erano «i temi per migliorare il traffico» e come si possono trovare soluzioni migliori, anche in fase di approvazione del Pgt. Sembra ormai risolto il caso Ligresti: dopo la guerra lanciata per sbloccare tre aree, l’imprenditore è tornato in buoni rapporti col sindaco.
Del tema Ecopass, per cambiare, la linea ufficiale è «non si è parlato», piuttosto «su come migliorare il traffico e coinvolgere i cittadini nelle scelte». La Russa ha rilanciato la task force per limitare le soste in doppia fila, anche con l’uso degli ausiliari. Per coinvolgere i cittadini, si lavora al sondaggio «allargato» e una lettera con una brochure di 7-8 paginette che il sindaco invierà alle famiglie, con tutti gli obiettivi raggiunti su verde, sicurezza, illuminazione, casa, anziani, cultura. In una seconda fase, verranno create mailing list mirate a giovani, anziani.
Un’operazione che prepara le basi per il 2011. Non più tardi di due giorni fa la Moratti ha fatto una dichiarazione d’amore alla città (e al suo lavoro di sindaco) dal palco della festa del Pdl, un’ora prima che arrivasse il premier. Come dire che è a disposizione del partito, se vorrà ricandidarla. La Russa e il ministro Gelmini l’hanno già dato per scontato. Con questo obiettivo in testa, potrebbe essere pronta a correggere (al ribasso) un provvedimento come Ecopass che anche Silvio Berlusconi non ha mai digerito. Se già allargare l’area è un’ipotesi che vede sempre più il viale del tramonto (i partiti con le regionali ad aprile e subito dopo la campagna per Palazzo Marino sono disposti a parlare solo di un minimo taglio alle deroghe), ne spunta una più drastica.

Senza bocciare il ticket - su cui ha giocato una battaglia personale, anche contro un Pdl che l’ha votato in aula turandosi il naso -, potrebbe rilanciarne gli effetti positivi, dimostrare numeri alla mano come ha condizionato gli spostamenti dei milanesi (hanno imparato a usare di più i mezzi e a fermarsi ai bordi della Cerchia), e ora che il ticket, senza allargamenti, ha esaurito i suoi effetti, è pronto ad essere rimpiazzato da una chiusura parziale del centro. Misura che farebbe la gioia dei leghisti, e pure il centrosinistra faticherebbe a remare contro.

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