RomaRaffaele Bonanni, Cisl e Uil si sono mobilitate per il fisco e minacciano lo sciopero generale se il governo non farà la riforma. Ma ci sono le condizioni per farla?
«Economiche sicuramente, visto che Tremonti ha detto che dovrà essere una riforma a costo zero».
E voi siete daccordo?
«Sì, siamo convinti sia giusto il principio generale, anche perché a nessuno sano di mente verrebbe lidea di aggiungere carichi al debito pubblico».
Da dove le prendereste le risorse?
«Abbiamo unidea precisa. Ad esempio, dallIva sui beni di lusso».
Altre categorie temono che deprima i consumi.
«I beni di lusso non hanno conosciuto crisi nemmeno in questi anni. E laumento, che noi vorremmo di un punto, colpirebbe principalmente prodotti non italiani. Solo da questa misura si potrebbero ricavare, secondo i calcoli della Cisl, circa undici, dodici miliardi di euro. Poi ci sono i capital gain, che vanno tassati di più, mettendo al riparo tutto quello che può influenzare i titoli di Stato. Cè poi la selva di agevolazioni introdotte solo grazie allazione di lobbying di alcune categorie».
Tipo?
«Io penso anche a chi scarica dalle tasse la barca intestata allazienda».
Lei e Luigi Angeletti avete tuonato contro levasione. Pensa ci siano ancora spazi per recuperarla?
«È un mare che vale 150 miliardi allanno. Ci deve essere la volontà di farlo e di rovesciare la cattiva regola per cui il contribuente, meno ha e più paga».
Sembrerebbero le argomentazioni delle opposizioni se non fosse che Cisl e Uil, non hanno chiuso allesecutivo e al ministro Giulio Tremonti.
«Non si può non riconoscere che lanno scorso con la manovra furono prese decisioni importanti. Sono stati recuperati 25 miliardi tra contributi previdenziali e imposte non pagate, grazie al redditometro e alla fatturazione elettronica. Iniziativa di Tremonti, sostenuta da tutto il governo, così come la detassazione della produttività, che sta dando frutti».
Se avete dato lultimatum qualche problema cè...
«Abbiamo visto qualche segnale che non ci è piaciuto. Ad esempio sulle ganasce fiscali. Sembra siano vessatorie, quando vessatorio è chi non le paga le tasse e la classe politica che, da 30 anni, lo tollera».
Lei ha detto che le ganasce bisogna stringerle. Ma alle aziende che a causa della crisi non hanno cassa per fare fronte alle scadenze non concederebbe nemmeno una dilazione?
«Per queste devono sicuramente trovare soluzioni. È una cosa ragionevole. Non è ragionevole invece criticare chi recupera levasione. Equitalia sta facendo il suo lavoro. Chi lattacca è come se non volesse in casa un gatto perché cattura i topi».
Passiamo alle condizioni politiche. Ci sono?
«Non lo devo dire io. Dentro la maggioranza tutte le componenti dicono di volere la riforma. La facciano».
La Lega vi dà ragione.
«Mi fa piacere. Noi queste cose le chiediamo da due anni. Ma non so se sulle ganasce fiscali la pensano come noi».
E le opposizioni?
«Dicono di volere la riforma, anche se non si sa bene come. Diano un contributo».
Non una riforma per decreto, dunque.
«No, per noi è importante una delega che lasci alle parti sociali e alle forze politiche il tempo di discutere. Ma deve essere varata entro questa legislatura e non oltre, come qualcuno ha sostenuto».
Lultimatum riguarda anche i tagli alla politica?
«Mi auguro che, non presentino una manovra che non comprenda tagli di almeno il 40 per cento ai costi della politica. A partire dai trasferimenti ai partiti».
Anche labolizione delle Province?
«Ci sono troppi livelli. Serve una riforma istituzionale importante perché è inutile tagliare i costi se non si eliminano le cause degli sprechi».
Chi dovrebbe beneficiare della riforma?
«I redditi da lavoro, i pensionati e i lavoratori dipendenti che sono i principali contribuenti. È anche lunico modo per fare ripartire i consumi interni, che sono fermi, a differenza delle esportazioni».
La minaccia di uno sciopero generale è reale?
«Sì, uno sciopero di Cisl e Uil da sole, senza obiettivi politici».
Venerdì la festa della Fiom, durante la quale lei e Angeletti siete stati attaccati, poi la vostra manifestazione. Sono piazze compatibili?
«Le differenze sono evidenti, ma non voglio commentare. Nella nostra piazza non cera un cartello contro, solo quelli per chiedere la riforma.
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