Successo Slow Fish, Biasotti la vuole annuale

Ha chiuso con 55.000 visitatori, 20 per cento in più rispetto al 2007, «Slow Fish» la rassegna ospitata alla Fiera di Genova. Un successo che riempie di orgoglio Sandro Biasotti che ai tempi della sue esperienza di Governatore, ebbe l’idea di creare uno degli eventi più quotati a livello nazionale per il turismo enogastronomico, «tanto che sarebbe meglio istituirlo annualmente e creare una rassegna parallela e itinerante nelle altre tre province liguri che abbia un carattere interregionale» spiega il deputato del Pdl. Ma la critica a come Genova ha gestito l’evento è inevitabile per non dire scontata dopo che domenica i turisti si sono ritrovati in coda per ore nel centro città perché il Comune ha deciso di far correre la mezza maratona nella stessa giornata, chiudendo il casello di Genova Ovest e la sopraelevata: «una città sotto paralisi -incalza Biasotti-, incredibile un’organizzazione così grossolana».
Archiviata Slow Fish, la Fiera di Genova torna a chiudere i cancelli e arrivederci fino al Salone Nautico: «Inaccettabile -dicono Biasotti e gli altri consiglieri regionali del centrodestra-. La Fiera ha perso l’Eudi e Tecnhotel e ora rischia anche con il Salone Nautico». Sui problemi di gestione della Fiera interviene anche Matteo Rosso che denuncia l’ostracizzazione di Anfass a cui non è stato concesso lo spazio per l’esposizione di uno stand. «Dispiace constatare che dopo tanti anni di presenza alla Fiera questa associazione non abbia più avuto possibilità di esporre uno stand gastronomico senza creare concorrenza a nessuno».

Chissà, invece, come si è mosso Burlando dopo l’aumento degli emolumenti per i consiglieri di amministrazione della Fiera di Genova e l’aumento di stipendio di 33mila euro l’anno per direttore generale e amministratore delegato a cui vanno aggiunti premi di produzione pari al 30 per cento dello stipendio. Gianni Plinio sta attendendo risposte in merito dalla giunta regionale: «In un momento di crisi si tratta di un fatto vergognoso».

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