Al Sud la Coca-Cola è Socib

da Milano

La Coca-Cola nel Sud d’Italia (Sicilia esclusa) è prodotta, commercializzata e distribuita dalla Socib (sede a Marcianise, presso Caserta, 290 milioni di ricavi, 26 di margine lordo, 600 dipendenti), che negli ultimi anni ha incorporato quattro società di imbottigliamento del Mezzogiorno e che con il nuovo centro di logistica inaugurato ieri ha completato una riorganizzazione costata 62 milioni di euro. Oggi è il secondo imbottigliatore, per dimensioni e fatturato, del sistema Coca-Cola in Italia e il primo indipendente, cioè non partecipato dalla Casa madre. «Non abbiamo trattative per altre acquisizioni, ma ci teniamo sempre pronti per farne» assicura l’ad Fabrizio Capua, 39 anni, quarta generazione di una famiglia imprenditoriale i cui esordi risalgono al 1880 con la produzione di essenze naturali. Il sistema Coca-Cola è organizzato dalla company di Atlanta attraverso produttori indipendenti vincolati da contratti di franchising; la corporate mantiene le competenze soprattutto nelle aree del marketing e della pubblicità, il concessionario è obbligato all’acquisto del concentrato, dalla leggendaria formula segreta. «Lo acquistiamo in Irlanda - spiega Capua - per un importo di circa 60 milioni all’anno, con i quali assolviamo tutti i diritti verso la Casa madre». La Socib oggi vende 360 milioni di litri di bevande all’anno e ha scritto un pezzo di storia della Coca-Cola, perché qui è nata la Fanta e sono state introdotte le bottiglie in polietilene.

Condivide il mercato italiano con altri due imbottigliatori e la progressiva concentrazione delle attività nel mondo (15 anni fa i produttori di Coca-Cola in Italia erano 27) fa sì che si possano aprire improvvise opportunità di espansione. Dalle quali Capua, appunto, non vuol farsi trovare impreparato.

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