Dal 9 luglio scorso il Sud Sudan è diventato ufficialmente il cinquantaquattresimo stato  africano. Un approdo, quello dell'indipendenza raggiunta tramite referendum, che ha  rappresentato l'atto finale di un cammino iniziato sei anni prima con la firma dell'accordo di  pace tra il Sudan e gli allora ribelli del SPLM. Conseguito l'obiettivo politico per il quale ha  combattuto per decenni, la più giovane nazione africana deve ancora risolvere molti problemi  irrisolti e complessi come la definizione di parte dei confini e la spartizione dei proventi  petroliferi con il governo di Khartoum. Ma un primo tassello è stato piantato. Il Sud Sudan ha  infatti deciso di adottare l'inglese come lingua ufficiale. Una scelta che, dopo decenni di  arabizzazione e islamizzazione imposta dal governo di Khartoum, dimostra la volontà di Giuba -  dove prevalgono i cristiani e gli animisti - di affrancarsi dai retaggi culturali del passato.
 «L'inglese ci renderà un Paese diverso e moderno. Da adesso in poi tutte le leggi, i libri di  testo e i documenti ufficiali verranno scritti in questa lingua. Le scuole, la polizia, i media  dovranno tutti parlare inglese», spiega alla Bbc Edward Mokole del ministero dell'Educazione  superiore. «Con l'inglese - aggiunge il neo-direttore di Radio Sud Sudan, Rehan Abdelnebi -  possiamo diventare una nazione, lasciandoci alle spalle le differenze tribali e comunicare con  il resto del mondo».
 Attualmente il Sud Sudan si presenta come un Paese-mosaico, un contenitore di Tribù e una Babele  con oltre 150 lingue parlate. Malgrado la colonizzazione britannica, pochissime persone sono  oggi in grado di parlare inglese. A complicare la situazione si aggiunge la quasi completa  mancanza di infrastrutture, dalle strade alla rete elettrica. Per non parlare dei computer o,  addirittura, dei libri. Il reporter della Bbc che ha visitato il rettore dell'università di  Giuba afferma di non aver visto un solo volume nel suo ufficio; e nemmeno una libreria. Idem per  alcune scuole, dove mancano completamente i libri di testo. Se si considera che l'85 per cento  della popolazione sud-sudanese è analfabeta, si comprende facilmente come la scommessa di  puntare sull'idioma di Shakespeare si presenti particolarmente dura da vincere. Il direttore del  British Council di Juba, Tony Calderbank, è tuttavia ottimista: «L'inglese sta diventando uno  strumento di sviluppo».
Il Sud Sudan sceglie la lingua inglese
Il neonato Stato africano sceglie l'idioma di Shakespeare per aprirsi verso la comunità internazionale e uscire dalla Babele delle oltre 150 lingue parlate. Una sfida difficile per un Paese mosaico che vuole diventare una nazione.
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